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Marco Da Graca, attaccante palermitano della Juve: “Il calcio mi ha salvato”

Marco Da Graca, l’attaccante palermitano che ha debuttato in bianconero con Pirlo in panchina si racconta a cuore aperto rivelando aspetti della sua vita privata e della sua carriera molto intimi. Scopriamo, di seguito, cosa ha detto.

La storia  di Marco Da Graca

Nella storia di Marco Cosimo Da Graca, attaccante di scorta della Juventus c’è tanta roba: dal’infanzia difficile a Palermo, alla soddisfazione per il percorso fatto finora, fino al rapporto col padre. La sua vicenda è stata raccontata nella nuova produzione originale di Juventus Creator Lab, “Against All Odds”. Un’intervista in cui c’è tanto su Palermo, la città che lo ha visto nascere il 1° maggio 2002.

Marco Da Graca: “Alcuni amici hanno fatto una brutta fine”

“Qualcuno dei miei amici è morto, altri sono stati arrestati. Ho sempre giocato per strada. La Juventus? All’inizio è stato difficile, volevo tornare nella mia città”. Ho visto tanti miei amici fare una brutta fine – ha detto Da Graca – Se non avessi giocato a calcio non saprei cosa avrei fatto ma credo una fine brutta”. Poi sull’infanzia: “Il mercato del Capo dove sono cresciuto è un quartiere non semplice in cui abitare, ho visto da piccolo gente che spacciava e rubava, troppa gente che si brutta nella malavita. Mio padre? A sei anni e mezzo i miei genitori si sono separati, all’inizio avevo un rapporto buono con mio padre poi per 4-5 anni non si è fatto più sentire”.

La carriera di Marco Da Graca

Marco Da Graca, punta centrale strutturata fisicamente e dotata di buona tecnica, ha a lungo respirato l’aria della prima squadra: già due stagioni fa l’allora tecnico bianconero Pirlo lo fece esordire negli ultimi minuti dei quarti di finale di Coppa Italia contro la Spal. Lo scorso anno, dopo un inizio condizionato sempre da problemi muscolari, Da Graca è entrato stabilmente nei ranghi della Juventus Under 23 che era allenata dall’ex del Palermo Lamberto Zauli, nel girone A di Serie C.

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Marco Da Graca

Marco Da Graca: “I miei nonni mi hanno sempre aiutato”

Tra i protagonisti di Against All Odds” c’è anche il nonno del bomber palermitano, Cosimo De Rosalia che racconta i primi passi del nipote. Dalle partitelle al Calcio Sicilia all’arrivo dei primi osservatori. “A 8 anni – ha raccontato Da Graca – mi sono trasferito dai miei nonni. Mi sono salvato per la situazione che c’era nella mia zona. Ho iniziato a giocare a calcio e da lì è iniziata la mia vita calcistica. Ho sempre giocato per strada con i miei amici e ritrovarmi in un campetto è stato bello. Poi c’è stato l’acquisto del Palermo. I miei nonni c’erano sempre, qualsiasi gol segnassi andavo dove erano e li allungavo le mani”. Quindi sulla chiamata della Juventus. “Ero in videochiamata con mia zia e mi ricordo aveva fatto un cartellone con scritto ‘Inter o Juve?’. Lì avevo capito che mi volevano e ho risposto Juve. Perché? Perché la Juve e la Juve”.

Da Graca: “Quando Pirlo mi disse di andarmi a scaldare quasi non respiravo più”

“All’inizio quando mi sono trasferito è stato difficile. A metà stagione sono sceso a Palermo e non volevo più tornare a Torino. Mi mancava una figura di riferimento come mio nonno. Con Pirlo mi ricordo che giocavamo con la Spal, mi guardò e mi disse di andarmi a scaldare. Tremavo, quasi non respiravo più. Ero orgoglioso per tutti i sacrifici che avevamo fatto con la mia famiglia”.

 

Manuela Zanni