Non è una novità che i fondali dell’isola di Marettimo siano ricchi di preziosi tesori. Adesso, dopo anni di ricerche, è arrivata la conferma: l’isoletta dell’arcipelago delle Egadi custodisce una meraviglia sul fondo del suo mare, il corallo nero.
A scoprire le foreste sottomarine al largo di Marettimo, è stato il biologo Giovanni Chimenti, grazie a una serie di spedizioni finanziate da National Geographic e Gruppo Prada, in collaborazione con Unesco. I fondali dell’isola sono ricchi di corallo nero. Le foreste di questo invertebrato crescono a profondità elevate, tra i 50 e i 300 metri, dove corrono le correnti marine. Con il suo riconoscibile scheletro nero, è dotato di una struttura elastica, che gli permette di resistere all’irruenza degli agenti marini, fungendo da rifugio per moltissime specie che popolano i mari nei quali proliferano.
Proprio la biodiversità delle coste di Marettimo ha spinto il biologo Chimenti (ricercatore e professore di biologia marina all’Università di Bari), a cercare qui le foreste di corallo. “Una tale varietà di specie marine poteva essere giustificata solo dalla presenza di coralli neri come quelli che in passato sono stati scoperti nei fondali di Favignana. Ero certo di trovarli anche a Marettimo. Bisognava solo capire dove”, ha raccontato a Wired.
Per individuarli, ha condotto tre campagne di ricerca, grazie al supporto di National Geographic prima, e Gruppo Prada e Unesco poi. Gruppo Prada è intervenuto con il progetto Sea Beyond e i suoi finanziamenti, come annunciato a giugno di quest’anno, continueranno grazie alla donazione dell’1% dei proventi della collezione Prada Re-Nylon.
“Oggi è necessario credere ai progetti di sostenibilità“, ha aggiunto Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social Responsability di Gruppo Prada. “Quando uno ci crede, poi si capisce l’impatto che ha una scelta, un certo tipo di comportamento, senza guardare il ritorno nel breve, ma nel lungo periodo. Bisogna avere una visione a lungo termine affinché gli stakeholder di un’azienda credano a un certo tipo di percorso”.
La campagna include anche la realizzazione di un documentario, presentato proprio a Marettimo nello scorso mese di luglio. Diretto da Igor D’India, ha l’obiettivo di restituire alla popolazione locale le conoscenze sul corallo nero autoctono, affinché sia la comunità stessa, senza imposizioni, a decidere cosa fare di un patrimonio naturalistico e biologico tanto valido. “Questo capitale non può essere disperso”, ha sottolineato Francesca Santoro di Unesco.
Foto in evidenza: Fulvio Spada – Credits.