La Cucinotta racconta di come, all’epoca, fosse una ragazza timida ed emozionata, ma Massimo Troisi, il suo collega nel film, l’ha aiutata a trovare la semplicità e la verità nel suo personaggio, Beatrice. L’attrice rivela che il suo provino per il ruolo è arrivato grazie all’amicizia con Nathalie Caldonazzo, che era fidanzata con Troisi. Maria Grazia si sofferma poi a parlare anche della sua lotta con la dislessia, un problema che l’ha accompagnata fin dagli esordi nella sua carriera artistica. «Ero dislessica e con problemi di pronuncia: i difetti ti rendono unica, ma lo capisci dopo. La dislessia esplode nei momenti di ansia, quando sono al centro dell’attenzione. Ho 54 anni e cambio regolarmente le finali delle parole».
Sul fronte della maternità, l’attrice sposata da 28 anni con Giulio Violati e madre di Giulia Violati, 21 anni, neo-laureata in Economia e Management, esprime il suo pensiero sui diritti dei bambini e sulla gestione del governo italiano. Maria Grazia si mostra critica nei confronti dell’azione del governo. «Un bambino che nasce deve avere tutti i diritti, non esistono figli di Serie A e di serie B. Non condivido l’azione del governo. Avevo avuto modo di incontrare Giorgia Meloni, è sempre stata open mind. Non so come sia cambiato il suo pensiero da quando deve gestire l’Italia intera. Un bambino deve essere tutelato dalla legge, se i genitori non saranno all’altezza li giudicherà lui. Ma posso dire che ci sono genitori orrendi, sostengo una casa famiglia: ci sono bambini abusati dai padri, dai compagni delle madri. Erano famiglie “normali”. Non vogliamo una famiglia sacra ma sana. Conta l’amore, non il sesso di chi ti cresce».
Infine, l’attrice condivide la sua esperienza con l’intervento di botox, ammettendo di aver ceduto alla tentazione ma sottolineando anche la sua felicità nel processo di invecchiamento e la voglia di essere libera di muovere il viso. “Ho fatto pochissimo botulino, due settimane terribili. Dovevo alzare le sopracciglia con le dita per truccarmi, mi sembrava di avere una tegola sulla fronte. Io voglio essere libera di muovere la faccia».