Un marocchino 36enne, che si era inginocchiato in preghiera davanti alla prefettura di Reggio Emilia, inveendo in italiano e poi gridando "Allahu Akbar" all'intervento della polizia, è stato portato al Cie di Torino in attesa di rimpatrio. Ad accorgersi del magrebino, già colpito da quattro ordini di espulsione, sono stati gli agenti. L'uomo era prostrato davanti al portone della prefettura e ha sferrato un violento calcio al portone mentre un agente lo stava aprendo. Ha poi urlato offese e la frase "Io amo Allah, voi siete dei diavoli e io ammazzo tutti i diavoli". Probabilmente ubriaco, riporta la stampa locale, è stato portato al pronto soccorso.
Agli agenti l'uomo ha rivolto frasi sconnesse e anche quella "Allahu Akbar". Dalle prime indagini si è appurato che il marocchino era stato arrestato per reati di droga e denunciato per porto di armi e strumenti atti a offendere. Dopo le visite mediche è stato dimesso e portato al Cie di Torino in attesa dell'espulsione dall'Italia. La perquisizione da parte della Digos nell'abitazione di alcuni conoscenti che lo avevano ospitato, risultati estranei ai fatti, ha dato esito negativo riguardo alla ricerca di esplosivi o armi illegalmente detenuti. Il nordafricano, la cui ultima espulsione era stata firmata dal questore di Reggio Emilia lo scorso 21 agosto, sarà anche denunciato per minaccia a pubblico ufficiale e danneggiamento.
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