Al via la III edizione del Festival Teatro Bastardo il 5 ottobre alle ore 21.00 al Teatro Biondo. Si inizia con un focus dedicato a Saverio La Ruina, fondatore della compagnia Scena Verticale, drammaturgo, regista e interprete, pluripremiato autore di un teatro di narrazione unico nel suo genere, che dà vita a personaggi indimenticabili, di un Sud soltanto in apparenza piegato dalle costrizioni sociali. La sua ricerca si rivolge a questioni di genere e di orientamento sessuale, temi che questa edizione del Festival Teatro Bastardo prova a far emergere con particolare intensità.
Il primo lavoro proposto è Masculu e Fìammina (5 ottobre ore 21.00 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler), monologo di un uomo che confessa alla madre ormai morta il suo essere “masculu e fìammina”. Il giorno seguente è la volta di Polvere (6 ottobre ore 21.00| TEATRO BIONDO / Sala Strehler), dove La Ruina in scena con Cecilia Foti compone un ritratto di drammatica realtà delle relazioni di potere e della violenza nei rapporti di coppia. In ultimo Dissonorata. Un delitto d’onore in Calabria (7 ottobre ore 21.00| TEATRO BIONDO / Sala Strehler), spettacolo storico della compagnia, è un racconto di violenza da cui emerge come in ogni individuo si possa trovare la capacità di essere liberi in qualsiasi condizione.
Introduce il festival uno spettacolo fuori programma, in collaborazione con il Festival delle Letterature Migranti, Lingua di Cane di Giuseppe Cutino e Sabrina Petyx , il 4 ottobre ore 21.00 | Teatro Biondo.
05 ottobre 2017 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler
Masculu e Fìammina
Scena Verticale
di e con Saverio La Ruina
musiche originali Gianfranco De Franco
collaborazione alla regia Cecilia Foti
scene Cristina Ipsaro e Riccardo De Leo
disegno luci Dario De Luca e Mario Giordano
audio e luci Mario Giordano
organizzazione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale
L’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive. Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza. E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche. Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.
06 ottobre 2017 | TEATRO BIONDO /Sala Strehler
Polvere
Dialogo tra uomo e donna
Scena Verticale
di Saverio La Ruina
con Saverio La Ruina e Cecilia Foti
musiche dal vivo Gianfranco De Franco
aiuto regia Cecilia Foti
produzione Scena Verticale
disegno luci Dario De Luca
audio e luci Mario Giordano
realizzazione quadro Ivan Donato
Premio Lo Straniero 2015
Premio Enriquez 2015 alla Drammaturgia
Premio Enriquez 2015 Miglior Attore
Premio Annibale Ruccello 2015 alla drammaturgia
Le botte sono la parte più fisica del rapporto violento di coppia; l’uccisione della donna la parte conclusiva. Ma c’è un prima, immateriale, impalpabile, polvere evanescente che si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco.
da un’operatrice di un Centro antiviolenza
«Non so quanto c’entri il femminicidio con questo lavoro. Ma di sicuro c’entrano i rapporti di potere all’interno della coppia, di cui quasi ovunque si trovano tracce». Saverio La Ruina.
07 ottobre 2017 | TEATRO BIONDO / Sala Strehler 21.00
Dissonorata
Un delitto d’onore in Calabria
Scena Verticale
di e con Saverio La Ruina
musiche dal vivo Gianfranco De Franco
collaborazione alla regia e contributo alla drammaturgia Monica De Simone
luci Dario De Luca
organizzazione e distribuzione Settimio Pisano
produzione Scena Verticale
Spesso, ascoltando le storie drammatiche di donne dei paesi musulmani, mi capita di sentire l’eco di altre storie. Storie di donne calabresi dell’inizio del secolo scorso, o della fine del secolo scorso, o di oggi. Quando il lutto per le vedove durava tutta la vita. Per le figlie, anni e anni. Le donne vestivano quasi tutte di nero, compreso una specie di chador sulla testa, anche in piena estate. Donne vittime della legge degli uomini, schiave di un padre-padrone. E il delitto d’onore era talmente diffuso che una legge apposita quasi lo depenalizzava. Partendo dalla “piccola” ma emblematica storia di una donna calabrese, lo spettacolo offre lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale. Nello spettacolo risuonano molteplici voci di donne. Voci di donne del sud, di madri, di nonne, di zie, di loro amiche e di amiche delle amiche, di tutto il parentado e di tutto il vicinato. E tra queste una in particolare. La “piccola”, tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione. Dal suo racconto emerge una Calabria che anche quando fa i conti con la tragedia vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici, sempre sul filo di un’amara ironia.
Scena Verticale
Scena Verticale nasce nel 1992 a Castrovillari (CS) per opera di Saverio La Ruina e Dario De Luca, direttori artistici del gruppo. Gli spettacoli della compagnia hanno effettuato tournée internazionali con repliche in USA, Argentina, Russia, Francia, Germania, Belgio, Inghilterra, Irlanda, Croazia, Bosnia, Albania, Svizzera. Dissonorata, scritto diretto e interpretato da Saverio La Ruina, riceve ben due Premi UBU nel 2007 (per l’interpretazione e la drammaturgia nelle categorie “Migliore attore” e “Migliore testo italiano”). Nel gennaio 2015 Polvere. Dialogo tra uomo e donna, riceve due Premi Enriquez, sempre per la drammaturgia e come migliore attore, il Premio Lo Straniero dell’omonima rivista diretta da Goffredo Fofi e il Premio Annibale Ruccello alla drammaturgia. Nel dicembre 2016 debutta al Piccolo Teatro di Milano Masculu e fìammina di Saverio La Ruina.
Saverio La Ruina diplomato alla Scuola di Teatro di Bologna, prosegue la sua formazione con Jerzy Stuhr e lavora con Leo De Berardinis e Remondi e Caporossi. Con la compagnia Scena Verticale si impegna a portare il teatro nella città, facendo appassionare e partecipare in toto moltissimi studenti castrovillaresi, i quali svolgeranno diverse rappresentative teatrali che in ambito cittadino riscuoteranno notevole successo. I suoi riconoscimenti come drammaturgo e interprete lo rendono uno dei massimi protagonisti della scena nazionale.
TICKET AND BOOKING
Tutti gli spettacoli al Teatro Biondo Palermo sono a ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. È possibile ritirare i biglietti d’ingresso per lo spettacolo della serata presso la biglietteria a partire dalle h 19.00
Info
info@teatrobastardo.org
tel. (+39) 371 3017956 (dalle 16.00 alle 20.00)
Giulia D'Oro
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