Massimo Taibi, chi il dirigente sportivo ed ex portiere di origini siciliane. Biografia, carriera, curiosità: dove è nato, quanti anni ha, in quali squadre ha giocato. Cosa fa oggi.
Massimo Taibi nasce a Palermo il 18 febbraio del 1970, quindi ha 52 anni. Inizia a giocare a calcio da giovanissimo, all’età di 12 anni, con il ruolo di attaccante nella squadra AMAT Palermo, che rappresenta l’omonima azienda municipalizzata del capoluogo. Il suo primo allenatore, Natale Alamia, ne riconosce il potenziale come portiere.
A quattordici anni torna a fare l’attaccante in un campionato CSI, quindi è definitivamente nel ruolo di portiere nella squadra di calcio Mediatrice di cui suo padre Luigi è un dirigente. L’anno seguente diventa portiere titolare della Cosmos Palermo, una squadra di Allievi regionali con cui vince la Coppa Lo Cascio, battendo in finale il Palermo.
Esordisce molto giovane con il Licata, in quanto portiere della Berretti e terzo della prima squadra nella sua prima stagione. Nell’anno della promozione del Licata in Serie B è secondo portiere alle spalle di Emilio Zangara. Con la squadra in Serie B è anche portiere titolare della formazione Primavera. L’esordio nel campionato cadetto è del 28 maggio 1989, in Licata-Ancona. Passa poi in prestito al Trento.
Arriviamo così all’estate del 1990, in cui Massimo Taibi viene acquistato per 6 miliardi di lire dal Milan, in cui disputa un campionato come terzo portiere. Si trasferisce poi in prestito al Como e al Piacenza, squadra in cui rimane per cinque anni (dal 1992 al 1997). Con la squadra piacentina conquista due promozioni in Serie A, nel 1993 e nel 1995, e contribuisce alle salvezze nella massima serie, nel 1996 e nel 1997.
Il Milan lo riacquista alla fine del campionato 1996-1997, dopo che aveva ceduto il cartellino al Piacenza. In rossonero gioca inizialmente da titolare, perdendo il posto al termine del girone di andata. Nella stagione seguente passa in prestito al Venezia, con cui gioca la stagione 1998-1999 da titolare.
All’inizio della stagione 1999-2000 Alex Ferguson lo chiama per difendere la porta del Manchester United, campione d’Europa in carica. La società paga 4,4 milioni di sterline ma, per un cavillo burocratico, non può giocare in Champions League, quindi gioca solo in campionato. All’esordio con il Liverpool viene nominato “Man of the Match”.
Resta in Inghilterra per pochi mesi, giocando 4 partite in Premier League e vincendo la Coppa Intercontinentale del 1999. A gennaio torna in Italia, alla Reggina. Esordisce con la maglia amaranto nel gennaio del 2000, diventando portiere titolare per tutto il girone di ritorno.
Rimane nella squadra anche per la stagione successiva. Nell’aprile del 2001, Massimo Taibi eguaglia il record di Michelangelo Rampulla, diventando il secondo portiere della Serie A a segnare su azione. Diventa anche capitano della squadra. A fine stagione, arrivata la retrocessione dopo lo spareggio con l’Hellas Verona, lascia la squadra calabrese.
Taibi viene ceduto all’Atalanta, squadra in cui rimane fino al 2005, prima di passare al Torino, in cui milita per due stagioni, contribuendo al ritorno dei granata nella massima serie. Si trasferisce all’Ascoli dalla stagione 2007-2008. Risolve consensualmente il contratto con la società marchigiana alla fine del gennaio del 2009 e termina la sua carriera agonistica.
Grazie alle prestazioni con la maglia del Trento, Massimo Taibi diventa portiere titolare della Nazionale di Serie C, allenata da Roberto Boninsegna e Guglielmo Giovannini.
Taibi viene nominato dirigente generale della Rubierese nel febbraio del 2010, una società emiliana militante in Eccellenza. Diventa nel 2011 consulente di mercato del Montebelluna, ricomprendo sempre il ruolo nella Rubierese. Ottiene la qualifica di direttore sportivo ed entra nell’organigramma societario del Montebelluna come direttore generale. Si dimette il 4 gennaio del 2012 e a febbraio torna al Rubierese, ma come consigliere.
Entra nello staff della dirigenza del Modena a novembre, come collaboratore diretto del direttore sportivo Cannella. Viene nominato responsabile del settore giovanile e diventa anche nuovo direttore sportivo del club emiliano. Nel giugno del 2015 è confermato anche per la stagione seguente, come direttore sportivo, e lascia il settore giovanile a Mauro Melotti. Di comune accorso con il presidente Antonio Caliendo, risolve il contratto nel maggio del 2016.
Arriviamo così al maggio del 2018, anno in cui viene nominato direttore sportivo della Reggina. Nella stagione 2019-2020 è uno dei principali artefici della promozione della squadra in Serie B.
La promozione gli vale una nomina e un riconoscimento del premio come migliore direttore sportivo della Serie C 2019-2020. Il 15 settembre 2021, oltre a ricoprire la carica di direttore sportivo degli amaranto, viene incaricato come responsabile del settore giovanile.