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La medusa “uovo fritto” è arrivata anche in Sicilia: cos’è, come riconoscerla, i rischi

In questi giorni le spiagge di Jávea, una località sulla costa mediterranea spagnola, sono state invase da grandi banchi di meduse. La specie predominante è la Cotylorhiza tuberculata, conosciuta come medusa uovo fritto, che adesso è arrivata anche in Italia.

Questa specie è diventata una presenza comune lungo le spiagge del Mediterraneo, a causa del riscaldamento del mare: l’aumento delle temperature, infatti, favorisce la riproduzione e la sopravvivenza delle meduse e la riduzione dei predatori naturali, come le tartarughe marine e alcuni tipi di pesci, contribuisce alla crescita incontrollata delle loro popolazioni.

Caratteristiche e rischi

La medusa Cassiopea (Cotylorhiza tuberculata) si riconose facilmente per il suo aspetto: ha un corpo centrale di colore bianco-giallastro circondato da tentacoli corti e spessi, che ricorda un uovo fritto. Un’altra caratteristica interessante sono le loro dimensioni, che possono raggiungere un diametro tra i 20 e i 35 centimetri.

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La medusa Cassiopea preferisce nuotare a pochi metri di profondità. È comune incontrarla anche sulle coste italiane, in particolare nel Mar Adriatico, ma è stata avvistata lungo le coste siciliane, sarde e pugliesi.

Una così massiccia presenza ha creato un certo allarmismo, ma gli esperti assicurano che queste meduse non rappresentano un rischio significativo per l’uomo. Fanno parte dell’ecosistema marino e svolgono una funzione specifica nel loro habitat.

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Sebbene possa essere un incontro non sempre piacevole, la sua presenza non è da considerare un rischio. Non causa irritazioni o effetti più gravi: la specie è innocua ed è, anzi, un importante organismo della nostra biodiversità.

Foto Francesco Ranieri – Own work, CC BY-SA 4.0.

Redazione