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È già stato ribattezzato il megastore cinese dello scandalo. Quasi tutti i lavoratori erano in nero e i locali venivano utilizzati come dormitorio. Siamo a Bagheria, in provincia di Palermo, dove polizia e Guardia di Finanza si sono prodigati in dei controlli insieme all'Asp e ai tecnici dell'Enel.

Nel centro commerciale venivano vendute diverse tipologie di prodotti, le più disparate: dai capi di abbigliamento ai prodotti elettronici, dai giocattoli fino agli articoli da regalo passando per i "casalinghi". Formalmente, però, l'autorizzazione ai titolari era stata concessa per uso ufficio dei locali. I controlli, per la sfortuna dei proprietari, hanno rivelato l'esistenza di una cucina e di un'area fatiscente che ospitava una sorta di mensa aziendale.

Accanto, poi, diversi posti letto dove i dipendenti trascorrevano la notte. A fare da cornice, come se tutto questo non bastasse, le gravissime carenze igienico-sanitarie del negozio, nel quale 11 lavoratori su 12 – quasi il 100% – erano in nero. I due titolari sono stati denunciati, mentre due cittadine cinesi, che non avevano il permesso di soggiorno, dovranno lasciare il territorio nazionale.


Fonte: BlogSicilia