Messina è la città che possiede più di ogni altra macchine votive che danno vita e rinnovano tradizioni che si perdono in un passato assai remoto. Chi ha avuto il piacere di partecipare alle feste messinesi, sicuramente ha fatto il pieno di emozioni ed ha arricchito le sue conoscenze religiose, folkloriche e di altro genere che, pur appigliandosi alla realtà, la travalicano per perdersi nella leggenda.
Alcuni appuntamenti, nella città dello stretto, sono attesi, pur rinnovandosi ogni anno, con molta trepidazione. Primo tra questi è quello della Vara, una macchina che rappresenta l’assunzione della Beata Vergine Maria in cielo. Con l’approssimarsi del ferragosto i messinesi entrano in fibrillazione, seguono attenti l’evolversi dei preparativi, fanno spazio nelle loro case per invitare amici e parenti, perché tutti, a onore e vanto dell’Assunta e della città, possano godere di uno spettacolo la cui fama, sin dai tempi antichi, ha varcato gli oceani.
Più si avvicina la festività, più aumenta la frenesia che proromperà il 15 agosto con un corteo, religioso- storico, fantasmagorico, che porterà la gioia lungo le strade della città invase da migliaia di turisti provenienti da tutto l’ hinterland e anche da luoghi assai lontani.
IL “ Viva Maria”, gridato al primo strappo delle funi, esplode, ogni anno, con il fragore di un tuono, emoziona e scuote tutta la città, rende orgoglio a quanti della Vara sono fedeli e gelosi custodi.
Inviata da Claudio D'Angelo
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