La ventitreenne messinese Alessandra Chillemi, in arte Alessandrina B- Girl, campionessa di breaking, potrebbe essere la prima italiana della storia a competere in un’Olimpiade nella breakdance, disciplina che debutterà ai Giochi Olimpici sotto la Tour Eiffel. La storia è stata raccontata da Repubblica, da Fabrizio Bertè.
Chi è Alessandra Chillemi
Nata il 13 ottobre del 1999, Alessandra ha cominciato a ballare quando ancora era una bambina. A due passi dalla base della marina militare di Messina: “Ho iniziato all’età di 6 anni vedendo i miei vicini di casa ballare. Sono rimasta subito colpita da quello che facevano. Essendo una zona protetta, in quanto base della marina militare, potevo girare sola, nonostante fossi così piccola. Quindi ho cercato di capire gli orari e i giorni in cui quei ragazzi si esibivano, per presentarmi nello stesso posto e copiare le loro mosse, di nascosto e a loro insaputa. Prima facevo danza classica, ma ho capito subito che non faceva per me. Vedendo quei ragazzi ballare, ho detto a mio padre Carmelo: ‘Papà, io voglio fare questo, voglio diventare come loro’. Adesso, io e quei due ragazzi con cui ho iniziato, siamo nello stesso gruppo, la Marittima Funk Crew. Ma solo a distanza di anni gli ho detto che è stato proprio grazie a loro che ho cominciato a ballare” ha raccontato la giovane atleta messinese.
La carriera di Alessandra Chillemi
Lo scorso 15 gennaio, a Riccione, Alessandrina B-Girl ha conquistato il gradino più alto del podio ai Campionati Italiani Assoluti di breaking. Poi la partecipazione al Red Bull BcOne World Final 2023, a New York. E un bagaglio pieno di successi e soddisfazioni: dalla vittoria al Last Chance Cypher al Porto World Battle, in Portogallo. Fino al successo al Queen16, in Germania. E al BBoyEurope, in Francia.
Alessandra Chillemi: “La break dance è il mio mondo”
“Ogni singola tappa mi ha permesso di arrivare dove sono adesso. Devo ringraziare i miei genitori, che mi hanno sempre supportata in tutte le mie scelte. Io sono sempre stata una super sportiva, ho praticato anche snowboard, sono stata arbitro di calcio, ma quello che provo quando faccio breaking, non so spiegarlo. Per me il breaking è tutto: quando mi alzo penso a questo, quando mi addormento penso a questo, quando cammino penso a questo. Il breaking è il mio mondo”.
Il rapporto di Alessandra Chillemi con Messina
Alessandra ha lasciato Messina quando aveva 18 anni, una volta finita la scuola, per studiare e allenarsi: “Mi sono laureata all’università statale di Milano in economia e management. E adesso sto continuando con la magistrale in scienze economico-aziendali, alla Bicocca. Ma ho scelto Milano anche per il breaking, non solo per lo studio. Il mio rapporto con Messina e con la Sicilia, però, è viscerale. E appena posso ci torno sempre”.
Il sogno di Alessandra Chillemi
Alessandra ha tanti sogni da realizzare e obiettivi da raggiungere: “Negli ultimi anni ho realizzato tantissimi dei miei sogni, come viaggiare in tutto il mondo, essere una “B-Girl” tra le più forti al mondo e raggiungere obiettivi importanti. In questo momento, parlo più di obiettivi che di sogni, perché sto lavorando sodo per ottenere tutto ciò che prima d’ora avevo lasciato nel cassetto. Le Olimpiadi sono sempre state il mio sogno, ma non avrei mai pensato di poterci arrivare con il breaking. Sono felicissima che il breaking sia diventato uno sport olimpico, perché noi balliamo come artisti, ma ci alleniamo come atleti professionisti, sei giorni su sette, mattina e sera”.
Il breaking debutta alle Olimpiadi di Parigi 2024
“Il 2024 sarà l’anno del debutto del breaking alle Olimpiadi di Parigi e voglio essere parte di questo pezzo di storia e comunicare a chi le guarderà cos’è il breaking e quali sono i valori che questa disciplina trasmette. E poi voglio portare in alto il nome di Messina e i colori della Sicilia. Ho iniziato copiando le mosse di breakdance che facevano i ragazzi che stavano vicino a casa mia. Dopo il titolo italiano ho iniziato a girare ovunque. I Giochi saranno un evento storico e io voglio farne parte. Praticavo danza classica ma ho capito subito che non faceva per me”.