Se è vero ( e lo è) che la diversità è ricchezza, un luogo profondamente accogliente come l’Orto Botanico riesce a comprimere i linguaggi diversi in un unico flusso, quasi liberatorio. Abbatute le barriere di genere, di ispirazione, di ambiti artistici: tutto in un unico festival che riesce a comporre un cartellone in cui musica, videoart, teatro, danza, fotografia, circo coabitano su un unico palcoscenico.
Metamorphosis, la differenza come fonte ricchezza
Un luogo che fa della diversità, la sua ricchezza: ritorna per il secondo anno consecutivo, dal 24 agosto al 10 settembre all’Orto Botanico di Palermo, Metamorphosis, festival multidisciplinare che abbatte ogni steccato tra i generi. Il ritorno di Emma Dante con “La scortecata” e di Davide Enia con “L’abisso”; una nuova videoscultura dei Masbedo, le ricerche sonore di TLON con La Rappresentante di Lista, di Serena Ganci, del violoncellista Enrico Sorbello e del violinista Alessandro Librio; le coreografie di Scenario Pubblico e lo Spellbound Ballet, e gli scatti di Giuseppe Distefano su Pina Bausch.
L’Orto Botanico di Palermo, culla della biodiversità
Non solo, ma l’Orto Botanico si radica come realtà territoriale, spazio aperto della biodiversità, casa delle arti performative e polo culturale dedicato al pubblico, luogo della sperimentazione scientifica e culturale, per eccellenza. Ancora di più quest’anno, Metamorphosis si candida a “festival” della città multiculturale, a più strati come è Palermo. La rassegna diretta da Sabino Civilleri è giunta alla sua seconda edizione; nata dalla collaborazione tra il SiMuA (il Sistema museale di Ateneo) e CoopCulture che cura i servizi aggiuntivi, organizzata da Genìa e realizzato con il supporto del laboratorio del DAMS universitario che sta definendo talk tematici con docenti di UNIPA. Il festival è inserito nelle attività finanziate dal PNRR per la rigenerazione e valorizzazione di parchi e giardini storici.
Il programma del festival
Tre lunghi finesettimana colmi di spettacoli, video art, danza, fotografia e persino teatro circo, dal 24 agosto al 10 settembre con un occhio di riguardo alle produzioni artistiche siciliane d’eccellenza, con alcuni spettacoli costruiti proprio raccogliendo la suggestione dell’Orto Botanico. Metamorphosis vede il ritorno a Palermo di Emma Dante – la fiaba barocca “La scortecata”, tratto da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile, ha fatto il giro dei palcoscenici europei e ritorna nella città dove fu presentato nel 2018 -; dei Masbedo – con The Lovers, potente video scultura interamente giocata sulla violenta seduzione di due esseri -; di Davide Enia che si cala nel suo disperato “L’abisso” raccogliendo il dolore dei migranti; di Claudio Collovà con un nuovo capitolo del suo progetto su La Terra desolata di Eliot, una suite musicale sulle incursioni di Giuseppe Rizzo e della The Waste band. TLON e La Rappresentante di Lista proporranno le loro “lezioni di meraviglia”, Dario Muratore si dedicherà ad un progetto di riscrittura de “Lo straniero” di Camus, sui suoni di Angelo Sicurella.
Due i lavori di danza internazionali: “Vestire la diplomazia”, concept di Roberto Zappalà – l’esigenza di indagare l’abilità dell’accortezza, della cautela, della circospezione e della finezza – per Scenario Pubblico; e “If you were a man” di Mauro Astolfi per lo Spellbound Contemporary Ballet, studio per quattro uomini su una profonda riprogrammazione dell’ascolto. “Trittico” del critico di danza Giuseppe Distefano, racchiude in un unico racconto fotografico i tre capolavori assoluti di Pina Bausch: “Café Muller”, “Le Sacre du Printemps” e quel “Bamboo blues”, doloroso spettacolo che il Tanztheater Wuppertalportò in scena a Spoleto, nonostante fosse giunta la notizia della scomparsa improvvisa della coreografa tedesca. La musica è ricerca e sperimentazione all’estremo: dal “basso ostinato” del violoncellista Enrico Sorbello, all’inedito quintetto di musica e vocalità senza confini di Serena Ganci; dai dialoghi sonori di Alessandro Librio e Ornella Cerniglia con la natura prorompente dell’Orto, a Metamorfosi, opera immersiva di Pietro Martini che esplora il profondo, inseparabile rapporto tra l’essere umano e il verde che rivive attraverso foglie e bacche. Il cartellone, che si apre il 24 agosto con Lo scordabolario, lo studio delle parole dimenticate di Salvo Piparo che è diventato un fenomeno social, prevede anche due spettacoli di giocoleria e teatro circo: dal mondo in Valigia di Monsieur Barnaba alla sinuosa, eterea bolla e alle acrobazie aeree di Circ’Opificio. Per conoscere il programma dettagliato consultare il sito della manifestazione.