Trova conferma, almeno per il momento, un significativo aumento termico nel corso dei prossimi giorni, anche se sulla durata dell’avvezione calda persistono ancora molte incertezze. A differenza di quanto di catastrofico possa leggersi sul web non stiamo andando incontro, difatti, ad alcuna “fiammata feroce” (così come affermato dai soliti venditori di fumo) ma, semplicemente, ad un riscaldamento del tutto “fisiologico”. E’ chiaro che, a questo punto della stagione, ogni scambio meridiano assume caratteristiche decisamente più conformi alla stagione estiva: ad ogni “affondo” depressionario in sede Atlantica, corrisponde una risposta via via più “focosa” da parte dell’Anticiclone Nord-Africano.
Se diamo, infatti, uno sguardo alla previsione media di ensemble, calcolata in questo caso dal Modello americano GFS, possiamo notare come l’Anticiclone nord-Africano dovrebbe raggiungere la sua massima espansione (Fig.2) nel corso della giornata diSabato 7 e cioè quando l’ingresso di isoterme ad 850 hPa (circa 1500 metri) comprese fra+16/+19°C al Centro-Nord e fra +14/16°C sulle regioni Meridionali, andrebbero ad incoraggiare un’impennata della colonnina di mercurio verso valori simil estivi.
La successiva mappa previsionale media di ensemble (Fig.3), però, riferita alle giornate diDomenica 8 e Lunedì 9 non “incoraggia” la stabilità atmosferica su tutta l’Italia perché la “coperta anticiclonica” potrebbe non essere sufficientemente lunga: a rimanere parzialmente “scoperte” potrebbero essere le regioni del medio-basso versante Adriatico e quelle Meridionali le quali saranno probabilmente interessate dacorrenti di aria più fresca collegate alla “goccia balcanica”. Non ci resta che attendere ulteriori e necessari aggiornamenti prima di sciogliere la prognosi sul se e sul quanto potrebbe durare, effettivamente, l’avvezione calda.
Angelo Ruggieri
Meteoweb