Grande attenzione in Italia e in Sicilia, per monitorare la perturbazione atlantica che si sta formando nel Mediterraneo, già portatrice di forti temporali tra Marocco e Algeria. Si prevedono almeno 5 giorni di intenso maltempo su tutto il nostro Paese, con la possibilità che la depressione si trasformi in ciclone mediterraneo di carattere subtropicale, cioè un TLC (Tropical Like Cyclone).
A partire da oggi, venerdì 18 ottobre, la bassa pressione interesserà anche il Sud e la Sicilia, portando piogge diffuse e abbondanti. Sabato 19 ottobre le condizioni resteranno simili a quelle di venerdì, con precipitazioni diffuse su gran parte del territorio. Domenica, il ciclone dovrebbe persistere sul Meridione, mentre sono attese schiarite al Centronord.
Attualmente, la depressione si trova a ovest della Sicilia, dove porterà precipitazioni intense e venti forti. Le prime aree coinvolte saranno proprio le coste occidentali dell’isola, a partire da venerdì sera, mentre sabato il ciclone dovrebbe spostarsi verso la zona sud-orientale, colpendo città come Siracusa e Catania con piogge che potrebbero durare fino a lunedì.
La temperatura del mare, che è ancora piuttosto mite, può essere problematica in relazione allo sviluppo di uragani. Il pericolo è di temporali marittimi particolarmente violenti. Il calore del mare, infatti, si può trasformare in energia per lo sviluppo di nubifragi e/o altri fenomeni violenti. I venti forti dai quadranti sud-orientali potrebbero causare mareggiate lungo le coste esposte, aumentando i rischi per le comunità costiere.
Spesso, in questi giorni, abbiamo sentito parlare di Medicane. Il tipo di uragano che si forma nel Mediterraneo viene chiamato così: un termine che unisce le parole Mediterranean e Hurricane. Nella comunità meteorologica sono chiamati “Cicloni tropicali mediterranei“.
Si formano quando masse di aria fredda incontrano l’aria calda presente sopra il mare, in una zona di bassa pressione: questo scontro tra masse d’aria a diverse temperature crea nubi connettive che iniziano a ruotare intorno a un nucleo centrale, noto come “occhio” del ciclone. Il risultato è un sistema con caratteristiche simili a quelle degli uragani tropicali, ma con origini nel Mediterraneo.