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Hanno vissuto per nove anni in casa con lui, accogliendolo come un figlio, ma hanno poi fatto una scioccante scoperta: il giovane Mouner El Aoual, irregolare in Italia dal 2008, promuoveva l'ideologia dell'Isis e istigava a compiere attentati contro i miscredenti. Il giovane è stato arrestato poiché accusato di associazione finalizzata al terrorismo internazionale, istigazione a delinquere e apologia di reato aggravati.

La signora Margherita, che aveva accolto in casa Mouner, detto Mido, ha raccontato la sua storia a La Stampa:

"È stato mio figlio a incontrarlo in strada – ha spiegato -. Sapevamo che non era regolare e che non aveva documenti. Ma lo abbiamo accolto in casa perché ci sembrava giusto fare così. Volevamo aiutarlo. Aveva vent’anni, era un ragazzino minuto, sembrava un pulcino". "Gli abbiamo dato un tetto, un letto, dei pasti caldi e affetto. Tanto affetto. E poi definitivamente è rimasto con noi. Mi aiutava a fare la spesa e a portare a spasso il cane. Un bravo ragazzo. E lui ci ha pugnalati alle spalle".

"Mai una parola fuori luogo", diceva "di avere rispetto per la nostra religione e per quella degli altri". Secondo i carabinieri, il giovane passava ore a fare proseliti in rete o al telefono. La signora Margherita, che Mido chiamava mamma, non si è mai accorta di nulla: "Si chiudeva nella sua stanzetta e passava ore a giocare alla playstation o sul computer. Parlava in arabo e io non mi mettevo a spiarlo. Avevo fiducia in lui".