Viaggiando per la Sicilia siamo arrivati a Militello Rosmarino, in provincia di Messina.
“La storia di Militello Rosmarino è la storia dei grandi eventi e di autentici personaggi, di un popolo laborioso, colto, timorato di Dio. Una storia lenta, ma graduale, che nella sottigliezza delle ricerche e dell’accettazione dei molti amichevoli consigli, ha un suo pensiero che certamente è di derivazione classica”.
Queste le parole di Vito Amico, che fornisce due possibili spiegazioni per il nome. La prima è mitologica e si riferisce al carattere forte e bellicoso degli abitanti. “Militum tellus” si riferisce infatti, ad un agglomerato urbano costruito dai soldati che, dopo la morte di Archimede, fuggiti da Siracusa, si stanziarono nel territorio collinoso al di sopra di quella che in seguito, diventerà S.Agata.
La seconda ipotesi vuole che Militello prenda il nome dalla ricca e fiorente produzione di miele. In realrà esiste anche una terza interpretazione: i Normanni, arrivati in Sicilia, vollero ripetere i due toponimi delle città calabresi a loro più care, cioè Mileto e San Marco di Calabria.
Militello Rosmarino storia
Sono scarse le notizie che abbiamo dei primi secoli della vita di Militello, per la mancanza di documenti. Dal “Magnun Capibreve” di Giovan Luca Barberi, apprendiamo che Militello, al tempo dei Normanni e degli Svevi, fu sicuramente terra demaniale, vale a dire sotto la diretta dipendenza della Corona. La storia di questa località è lunga e complessa.
Il paese sorge in corrispondenza del crinale dello Inganno, tra le valli del Rosmarino. A sud offre alla vista lo spartiacque dei Nebrodi, con il massiccio del monte Soro e con le propaggini nordorientali dei boschi dei Nebrodi. Nella parte settentrionale del territorio si trovano invece la rocca, dove sorge l’abitato, e il monte Scurzi.
Il territorio è attraversato da numerosi piccoli corsi d’acqua di natura torrentizia, in gran parte tributari del fiume Rosmarino e in minore quantità dei torrenti che versano direttamente sul Tirreno, attraversando il territorio di S.Agata Militello, compresi fra le maggiori valli del Rosmarino e dell’Inganno. Dal punto di vista naturalistico c’è molto da apprezzare.
Vi sono numerose trazzere e mulattiere, che costituiscono una fitta rete di collegamento tra il centro capoluogo e i nuclei rurali dei dintorni.
La festa del santo Patrono, San Biagio, si svolge il 3 febbraio, con la Sciara ca Rama e i Cannizzoli per le vie del paese. I fedeli portano in processione la statua del Santo posta sulla vara barocca adornata con gli ori, simbolo degli ex-voto dei fedeli, i nastri colorati ed i campanelli d’argento. La processione termina alla Piazza principale dove si può assistere alla corsa di uomini e donne a piedi scalzi e alla benedizione dei nastri colorati. Dalla piazza si torna indietro fino alla chiesa madre.