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Militello Val di Catania si trova sulle estreme propaggini settentrionali dei monti Iblei, a 45 chilometri da Catania. Siamo in un luogo ricco di chiese, musei, ex monasteri, palazzi e fontane. Proprio per il grande valore del suo patrimonio monumentale, è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità Unesco, insieme ad altre sette città del Val di Noto.

La storia

Fino al 1862 si chiamava Militello in Val di Noto. Il suo territorio è stato abitato fin dall’antichità. Numerose sono le ipotesi sulla sua fondazione, tra storia e leggenda. La più conosciuta viene riportata dallo scrittore militellese Pietro Carrera, che la fa risalire al tempo dei Romani.

Le truppe del console Marco Claudio Marcello, durante l’assedio di Siracusa del 212 a.C., nel tentativo di scampare ad un’epidemia di malaria avrebbero cercato un luogo più sicuro dove accamparsi e avrebbero trovato un altopiano caratterizzato da aria salubre e acque limpide. Così che sarebbe stata fondata la colonia di “Militum Tellus” (terra di soldati).

Secondo altre testimonianze, invece, l’origine dell’odierno abitato si riconduce alla politica di controllo del territorio intrapresa dai Normanni al termine della conquista della Sicilia (fine sec. XI). Il toponimo latino-medievale “Militellus” (da “Militum Tellus”, ossia “terra dei soldati”) farebbe riferimento alla distribuzione di terre, operata dal conte Ruggero I, in favore dei membri del suo esercito.

Fontana della Ninfa Zizza - Foto di Antonio Seggio

Fontana della Ninfa Zizza – Foto di Antonio Seggio

La storia di Militello Val di Catania è ricca di popoli e dominazioni. Tra gli aneddoti più curiosi, ve ne è uno avvenuto nel 1473, quando il castello fu luogo di un delitto passionale. Aldonza Santapau, marchesa di Licodia, moglie del barone di Militello Antonio Piero Barresi fu falsamente accusata di adulterio dai cognati. Fu uccisa dal marito insieme al presunto amante, il segretario baronale Pietro Caruso, detto “Bellopiede” per la sua perizia nella danza.

La fosca vicenda ha alimentato, nel corso dei secoli, una ricca produzione letteraria e di racconti popolari, inaugurando così la lunga serie di storie di drammi della gelosia siciliana, fra i quali il noto romanzo La baronessa di Carini di Salomone Marino, e la famosissima novella Cavalleria Rusticana di Giovanni Verga.

Monumenti e luoghi di interesse

Per quanto riguarda i monumenti e i luoghi di interesse, l’elenco è ricco di chiese e palazzi nobiliari. La Chiesa Madre è dedicata a San Nicolò e al Santissimo Salvatore: fu edificata a partire dal 1721, in sostituzione dell’antica matrice, distrutta dal terremoto del 1693. Molto conosciute sono la Chiesa di Santa Maria della Stella, la Chiesa e l’ex abbazia di San Benedetto, la Chiesa di santa Maria la Vetere, quella del Santissimo Sacramento al Circolo, quella di Sant’Antonio da Padova e il Santissimo Crocifisso al Calvario.

Molto bella la Chiesa della Madonna della Catena, costruita agli inizi del Cinquecento per iniziativa devozionale del sacerdote militellese don Nicola Di Salvo. Quelle che abbiamo citato sono solo alcune di un lunghissimo elenco, che include anche chiese extraurbane o in rovina.

Per quanto riguarda i palazzi e i monumenti, molto nota è la Torre Normanna, sul fianco Nord della chiesa di Santa Maria la Vetere. Da citare, naturalmente, il Castello Barresi-Branciforte, così come la celebre fontana della Ninfa Zizza.

Non mancano poi i luoghi di interesse naturalistico, come le cascate dell’Ossena e la Cava del Carcarone.

Foto in evidenza Wikipedia – Credits

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