Mimma Morana ci racconta una bella tradizione di Castelbuono, legata alla festa di San Giuseppe: ecco la ricetta della minestra di San Giuseppe.
Oggi vi racconto una tradizione: ad una festa religiosa viene associato del cibo, gustoso, povero, di stagione.
Io ho la fortuna di poter attingere storie e tradizioni dalla “memoria storica” , che è mia madre e poi, là dove c’è qualche lacuna, interviene il caro e bravo amico Salvatore Baggesi, castelbuonese doc e ottimo Chef del ristorante Il Romitaggio, il quale è un grande cultore e custode delle tradizioni , gastronomiche e non, del paese.
Parliamo della “Minestra di San Giuseppe”.
Si narra che, in occasione della festa di San Giuseppe, a Castelbuono, le famiglie più benestanti offrissero ai poveri e, più specificatamente, a ragazzini adolescenti, un pranzo a base di questa minestra. Le famiglie più facoltose offrivano anche baccalà fritto, un piccolo pane e un’arancia.
Dato che ai tempi nelle case non c’erano tante sedie o tavoli così capienti da poter ospitare tutti, veniva organizzato un pranzo all’aperto, nello spazio antistante alle abitazioni e veniva distribuito il cibo.
Quindi, dopo aver attinto ai ricordi di mia madre e alla perizia di Salvatore, ho provato anch’io a realizzare questa ottima pietanza a base di macco di fave, cardi , verdure selvatiche e finocchietto.
Naturalmente da accompagnare con del buon pane casereccio e vino rosso.
Ingredienti
Procedimento
Buon appetito!