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La festività di Santa Lucia è molto amata in Sicilia. Anche a Mirabella Imbaccari (CT) è in programma una giornata di eventi, con la Festa della Cuccia. Appuntamento il 13 dicembe: oltre alla commemorazione della martire Lucia, hanno luogo le tradizionali vampe. All’interno di piazza Vespri, viene acceso un falò, subito dopo la santa Messa delle 18. Viene anche benedetto il pane, poi ha luogo la distribuzione della cuccia, al termine di una processione.

Così si celebra ogni anno il miracolo del grano, avvenuto durante una pesante carestia, all’inizio del Settecento. La cuccia, pietanza tipica di antica tradizione popolare, è a base di frumento ed è condita con olio d’oliva, cannella e altri prodotti locali. Un piatto semplice e povero, che cela una preparazione lunga e rituale.

Il pomeriggio della vigilia, il 12 dicembre, si mette a mollo il grano duro, pulito, e dopo circa due ore si toglie dall’acqua. Il frumento, quindi, viene messo dentro un sacco detto cannavazzu: si pesta con un grosso mazzuolo, fino a ridurlo in pezzettini. Con il crivu, poi, si separa il chicco frantumato dalla pula. Si passa al lavaggio e si mette a bollire in tanta acqua salata.
Dopo circa quattro ore la cuccia è pronta e si presenta come un impasto bianco e cremoso. Si lascia riposare il tutto, il giorno dopo si fa riscaldare con aggiunta di acqua e si condisce con olio d’oliva e cannella. La cuccia è pronta alla degustazione. Oggi è molto raro trovare chi segue il tradizionale procedimento poiché in commercio è in vendita il frumento trattato che ha ridotto di molto i tempi di cottura.

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