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I Misteri di Trapani sono una delle manifestazioni religiose pasquali più amate in Sicilia. Si tratta di una delle più lunghe processioni in Italia, una celebrazione unica nel suo genere, che da secoli affascina e incanta i devoti.

La processione dei Misteri ha inizio alle 14 del Venerdì santo per concludersi, oltre ventiquattro ore dopo, con una pausa notturna, il Sabato santo. La processione è una rappresentazione della “Via Crucis” e parte dalla Chiesa delle Anime del Purgatorio, percorrendo i vicoli del centro storico di Trapani.  

Ogni anno per Pasqua i 18 gruppi scultorei, uno per ciascuna maestranza artigiana, e i due simulacri (Gesù nel sepolcro e Maria Addolorata), che raffigurano episodi della Passione e morte di Cristo, dalla condanna fino alla crocifissione, sfilano lungo un percorso che si snoda per le antiche vie di Trapani, che per l’occasione si riempiono di suoni e colori.

Le statue, realizzate in legno, colla e tela e adornate da gioielli d’argento e decorazioni di fiori, sono delle vere e proprie opere d’arte scolpite da abili maestri e portate in spalla dai membri delle varie confraternite locali, lungo le stradine e le piazze antiche a suon di marcia funebre, dando vita a un’esperienza suggestiva e indimenticabile per chiunque vi assista.

La marcia è intonata da una banda musicale che detta i tempi dell’annacata, un caratteristico movimento ondulatorio, che prevede tre passi avanti e due indietro in una atmosfera di devozione e solennità generali

I movimenti dei gruppi sono scanditi dalla “ciaccola”, un singolare strumento ligneo, che regola il trasporto delle vare. La ciaccola viene scossa due volte per sollevare la vara e una volta per abbassarla.

I Misteri di Trapani: storia e tradizione

I Misteri di Trapani hanno radici profonde. Risalgono, infatti, a circa 400 anni fa. Il nome di questa secolare tradizione in origine era “Las Casazas” ed è stata importata in Sicilia dalla Spagna nel XVI secolo da una confraternita.

Questa straordinaria tradizione, mix perfetto tra sacro e profano, è nata con lo scopo di celebrare la Passione di Cristo e ha acquisito nel tempo sempre maggiore importanza, diventando uno degli eventi religiosi più significativi della Sicilia e del panorama italiano.

Oggi, l’intera città di Trapani si mobilita per rendere omaggio a questa tradizione secolare, mantenendo viva la fiamma della devozione e della passione.

I partecipanti si immergono completamente nell’evento, seguendo la processione con rispetto e riverenza, pregando e meditando sul significato profondo della Pasqua cristiana.

I Misteri di Trapani non sono solo un evento religioso, ma anche un’occasione per scoprire la ricchezza culturale e storica di questa affascinante città siciliana. Oltre alla processione sacra, i visitatori possono immergersi nelle tradizioni culinarie locali, gustando prelibatezze come i dolci tipici della Pasqua siciliana e i piatti a base di pesce fresco.

I Misteri di Trapani: le curiosità

Il gruppo che apre la Processione dei Misteri è quello affidato al ceto degli orefici e rappresenta “La Separazione“, il momento in cui Gesù va incontro al suo destino, separandosi dalla Madre e dall’apostolo Giovanni.

Il secondo gruppo, che fa capo al ceto dei pescatori, è quello della “Lavanda dei Piedi”. Il terzo è quello di “Gesù nell’orto di Getsemani“, curato dal ceto degli Ortolani, rappresenta il momento di grande turbamento di Gesù diviso tra le sue due anime, quella umana e quella divina.

Il quarto gruppo rappresenta l’arresto di Gesù subito dopo il tradimento di Giuda ed è curato dal ceto dei fabbroferrai, oggi ceto dei metallurgici.

Al ceto dei Naviganti è affidato il quinto “Mistere”, la “Caduta del Cedron“, che rappresenta le due guardie che trascinano Gesù eseguendo gli ordini di un ufficiale verso Sinedrio.

Gesù dinnanzi ad Hanna” è il sesto gruppo, assegnato al ceto dei Fruttivendoli, che rappresenta l’interrogatorio del Messia con le mani legate dietro la schiena, mentre viene schiaffeggiato da una Guardia.

Il settimo gruppo, “La Negazione“, affidato al ceto dei Barbieri e Parrucchieri e ha per protagonista il Discepolo Pietro. Gesù incatenato lo perdona per averlo rinnegato 3 volte.

In “Gesù dinnanzi ad Erode”, curato dal ceto dei Pescivendoli, viene ricostruito l’interrogatorio di Cristo.

Il nono gruppo, affidato ai muratori e scalpellini è “La Flagellazione”. Gesù legato ad una colonna viene flagellato da un soldato e da un giudeo.

L’incoronazione di spine” è il decimo gruppo a cura del ceto dei Fornai e dei Mugnai. Gesù seduto viene sorvegliato e deriso mentre gli viene posta una corona di spine sul capo.

Ecce Homo” è l’undicesimo gruppo, affidato a quello dei Calzolai e i Ciabattini. Gesù viene presentato al popolo d’Israele legato e sanguinante da Ponzio Pilato.

Il dodicesimo gruppo curato dal ceto dei Macellai è “la Sentenza” che narra la volontà del popolo e ritrae la scena di Pilato intento a lavarsene le mani.

L’Ascesa al Calvario” è il tredicesimo gruppo curato dal Popolo e rappresenta Cristo sofferente con la croce al collo mentre si trascina verso il calvario.

La “Spogliazione”, il quattordicesimo gruppo affidato al ceto dei Tessili e dell’Abbigliamento, ritrae i momenti antecedenti la crocifissione, Gesù viene spogliato dai suoi abiti e inchiodato alla croce.

Il quindicesimo gruppo “La Sollevazione della Croce”, affidato al ceto dei Falegnami, fu completamente distrutto nel 1943 dai bombardamenti e ricostruito interamente dal Professor Domenico Li Muli per poi tornare in processione nel 1956.

Il sedicesimo gruppo a cura dei Cordai, Funai, Canapai, Pittori e Decoratori è la “Crocifissione”, rappresenta la morte di Gesù con il capo chino che guarda il soldato che lo ha trafitto al costato, alla sua sinistra la Madonna, afflitta dal dolore con le mani congiunte.

A curare la “Deposizione” sono I Sarti e Tappezzieri. La scena ritrae Gesù deposto dalla croce sorretto dell’Apostolo Giovanni mentre Maria e Maddalena tra le lacrime esprimono il proprio dolore.

Il “Trasporto al Sepolcro” è il diciottesimo gruppo, è affidato a “I Salinari” e ritrae il volto di Maria straziata dal dolore che accompagna il corpo di Gesù fino al Sepolcro.

Il diciannovesimmo gruppo, affidato ai Pastai, è “Il Sepolcro” un’urna di legno e vetro con Gesù Cristo morto.

A chiudere la Processione è “l’Addolorata” e segue il corpo del Figlio avvolto dal suo drappo.

Per maggiori dettagli consulta il programma della Settimana Santa trapanese 2024

Foto in evidenza di Giuseppe Vittorioso, foto interna da Youtube.

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