La giornata, che ha visto la presenza di albergatori, imprenditori, ristoratori, ma anche esponenti della cultura e dell'associazionismo cittadino, si è articolata in due momenti. La prima parte è stata dedicata alle relazioni accademiche con gli interventi di Vincenzo Asero docente di Economia del turismo dell’Università di Catania, Ray Bondin ambasciatore e delegato permanente dell'Unesco, Giuseppe Barone direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Catania e presidente della Fondazione Giovan Pietro Grimaldi, moderati da Francesco Frasca Polara presidente del Consorzio Turistico di Modica.
In particolare, Asero ha mostrato come il prevedibile fallimento dei distretti turistici, che hanno portato alla frammentazione e frantumazione delle offerte dei territori, stia aprendo nuovi scenari nel campo della programmazione regionale. Ai distretti subentreranno i DMO (Destination Management Organizzation) strutturati intorno ad alcuni attrattori (cultura, natura, mare, enogastronomia, turismo congressuale, benessere). Su queste strategie si costruiranno i documenti per la programmazione operativa e i bandi per i finanziamenti europei 2014-2020. Nel suo intervento il docente universitario ha analizzato i vari strumenti finanziari a disposizione, che offriranno risorse utili per la promozione ma sopratutto a sostegno dei processi di costruzione, incremento della competitività e commercializzazione dei prodotti e dei servizi turistici. Le dinamiche stesse della programmazione europea in materia di turismo, ha concluso Asero, impongono agli imprenditori di riunirsi in aggregati più vasti o in consorzi per fare “rete”.
Giuseppe Barone ha posto l'accento sui punti di forza e sulle criticità del territorio individuando cinque priorità su cui lavorare. Se la centralità culturale e geografica di Modica nel sud-est siciliano e l'ampio ventaglio dell'offerta turistica legato alle risorse naturalistiche e paesaggistiche, ai beni archeologici e storico-culturali, al patrimonio immateriale e gastronomico rappresentano uno straordinario capitale da valorizzare, la programmazione dello sviluppo si scontra con la confusione amministrativa che domina sia livello della Regione che delle ex province, sostituite da consorzi ancora privi di una precisa identità. Per Barone le priorità consistono, dunque, nel superare l'individualismo e la frammentazione che caratterizzano il sistema turistico locale; nell'impegnarsi a fondo in una battaglia politica per i trasporti e le infrastrutture; nella proposta di un'offerta turistica integrata costruita intorno ad alcuni grandi eventi di richiamo internazionale; nel fare sistema con gli altri comuni della Sicilia sud orientale e nel riannodare i vincoli e la collaborazione con Malta.
Sull'ultimo punto si è soffermato anche Ray Bondin, originario dell'Isola dei Cavalieri. Per il delegato Unesco, la carta vincente del turismo maltese sta nel suo modello di gestione, che lascia fuori la politica per affidarsi agli operatori e agli esperti del settore. Bondin ha notato, inoltre, come i turisti provenienti da Malta, una volta sbarcati a Pozzallo, oltrepassano l'area iblea per raggiungere l'Etna o Taormina. Vari i motivi alla base di questa scelta che priva Modica e il sud est siciliano di un'opportunità notevole: oltre a fattori strutturali, agiscono elementi contingenti quali la bassa qualità dell'informazione turistica sia in internet che sul territorio (siti web non aggiornati o poco interessanti, segnaletica carente, ecc.), ma anche la chiusura di siti, chiese e monumenti alla fruizione che trasmettono purtroppo l'immagine di un territorio poco rilevante dal punto di vista turistico.
Alla prima parte della giornata, conclusasi con l'intervento del sindaco Ignazio Abbate, ha fatto seguito nel pomeriggio un intenso momento di confronto e discussione tra i partecipanti, articolato in tre forum (accoglienza, promozione e comunicazione, beni culturali e grandi eventi) per l'elaborazione di riflessioni, proposte concrete e strategie destinate a confluire in un documento di sintesi, che è stato illustrato nell'assemblea conclusiva. Il documento, che a breve sarà a disposizione degli amministratori, intende essere una “road map” costruita dal basso e con l'apporto degli stakeholder, in vista di un rilancio e un incremento dello sviluppo turistico.