Riflettori ancora puntati sulla Sicilia e sul segreto di longevità custodito in alcune delle sue zone. Dopo le Madonie, alle quali sono stati dedicati numerosi riconoscimenti, è la volta dei Monti Sicani, al centro di una nuova ricerca. Alla base di tutto c’è un progetto, denominato “Blue Zone“, che risale al 2015 e aveva come obiettivo una ricerca sulle aree più longeve della terra: luoghi in cui le percentuali più alte di persone hanno vissuto oltre l’aspettativa di vita media, senza complicazioni dovute a malattie.
Ed è tra questi luoghi che possono rientrare, si legge su Vanity Fair, anche i Monti Sicani, comprensorio montuoso dell’entroterra siciliano che vanta un elevato numero di centenari. I dottori Damiano Galimberti, Calogero Caruso e Gilia Accardi, dell’Associazione Medici Italiani Antiaging (A.M.I.A.) hanno condotto uno studio sul campo, per conoscere meglio i segreti di questi anziani, presentando i risultati a Milano.
È emerso che il numero di centenari per abitante, nei Monti Sicani, era fino a quattro volte superiore alla media nazionale e, addirittura, 14 volte superiore per i centenari di sesso maschile. Dati, questi, che generano curiosità e necessità di approfondimento. Stando a quanto hanno individuato i ricercatori, esistono alcuni fattori legati alla longevità.
I fattori legati alla longevità
Anzitutto, il territorio, con ottima qualità dell’aria. Molte persone vivono in case strette e alte, su più piani, e si spostano a piedi, affrontando salite e discese. I centenari sono sereni, ottimisti e godono del sostegno della famiglia e della comunità, con un forte senso di appartenenza al territorio e alla cultura. Sono religiosi, curiosi e aperti al nuovo.
Altro fattore fondamentale, la dieta, molto simile a quella mediterranea, a basso indice glicemico e con bassa assunzione di proteine animali, che privilegia i prodotti vegetali. I pasti sono semplici e frugali, conditi con olio buono. Ancora, i centenari hanno un forte supporto sociale: sono considerati e rispettati e hanno un ruolo arrivo nella comunità.
“Le prove scientifiche confermano ancora una volta che nel piano strategico per gestire i processi dell’avanzare dell’età è indispensabile riconsiderare ogni uomo nella propria individualità genetica via via modificata da stili di vita, abitudini e emozioni”, ha spiegato Paolo Mariconti, esperto di Medicina Preventiva e Rigenerativa e Segretario Generale di A.M.I.A.
“Tale concezione rappresenta il vero presupposto alla prevenzione dell’invecchiamento e alla promozione del benessere, premessa indispensabile anche per garantire giorni di vita attivi e liberi dal dolore“, ha concluso.
Foto in evidenza di Giorgio La Susa – Opera propria, CC BY-SA 4.0.