COME RICONOSCERE UNA VIPERA: è importante saper riconoscere bene una vipera in base alle sue caratteristiche morfologiche, in modo da non confonderla con altri rettili non velenosi. La lunghezza del rettile è compresa tra 70 e 80 cm; è caratterizzata da un corpo tozzo con una coda corta e tronca; la testa piuttosto appiattita, con una caratteristica forma triangolare oppure a losanga e a punta e l’estremità del viso rivolta verso l’alto. Tra occhio e bocca sono situate delle scaglie poste su più file; le pupille sono schiacciate e verticali, a fessura, anziché rotonde. In bocca si trovano 2 grossi denti veleniferi, molto appuntiti e dotati di scalanature, che permettono al veleno di uscire e penetrare nei tessuti della vittima. La vipera dal corno possiede la caratteristica protuberanza sopra al naso, ben visibile.
COME AVVIENE IL MORSO: Il morso avviene in tre fasi: apertura della bocca con un angolo maggiore di 180°, estrazione delle zanne, morso. In media un morso può contenere dai 5 ai 40 mg di principio attivo, minore se la vipera ha da poco morso un altro animale e le sedi prevalentemente colpite sono gli arti inferiori e superiori, ma i siti di aggressione più pericolosi sono il collo o la testa. Circa il 20% dei morsi di serpente sono “morsi secchi”, ossia senza inoculazione di veleno che, ricordiamo, è essenziale per la vita del rettile, per cui la vipera tende a non sprecarlo mordendo l’uomo. Il veleno della vipera contiene acqua, protidi, nucleotidi, ioni, metalli; sostanze che consentono di immobilizzare, uccidere e digerire la preda. Il segno caratteristico del morso è la presenza di due piccoli fori distanziati di 0,5-1 cm, più profondi degli altri, corrispondenti ai segni lasciati dai denti veleniferi. Talvolta il morso, oltre a presentare i fori dei denti veleniferi, mostra il segno lasciato dagli altri denti, sebbene in modo meno evidente. Il morso di altri serpenti on velenosi non presenta i due fori maggiori, ma il segno dell’intera arcata dentaria a forma di V. Può però succedere che la vipera abbia perso un dente velenifero, oppure che il morso non sia andato completamente a segno e a fondo. In tal caso può essere presente un solo foro del dente velenifero.
FATTORI DI RISCHIO: Alla gravità dell’avvelenamento concorrono numerosi fattori: età, peso corporeo, condizioni generali della persona, con bimbi, anziani e persone debilitate più a rischio; sede del morso (punti più critici sono testa e collo), profondità del morso (il grasso limita la diffusione del veleno), quantità del veleno (è più abbondante e denso subito dopo il letargo), movimento della persona dopo il morso (non muoversi per evitare che il veleno entri in circolo più velocemente).
PREVENZIONE Per evitare di essere morsi da una vipera: non disturbate nessun serpente e non tentate di uccidere quelli incontrati; non camminate tra la vegetazione a piedi nudi o con scarpe basse ma indossate calzettoni di lana pesante e calzoni lunghi di tessuto; non frugate tra la vegetazione a mani nude; camminate con passo pesante, battendo le erbe e le pietre con un bastone (le vipere hanno un udito poco sviluppato ma sono molto sensibili a movimenti e vibrazioni), non salite sui muretti o pendii appoggiando le mani dove non si vede perfettamente; sedetevi, sdraiatevi o fate picnic solo in luoghi aperti e distanti da ammassi vari, pietraie, muretti, legnaie; scuotete con decisione e più volte giubbotti e maglioni deposti a terra o appesi ai rami dei cespugli prima di reindossarli; controllate a vista i bimbi piccoli e fateli giocare solo in posti sicuri, facendo attenzione ai rustici abbandonati o ai casolari isolati. Se proprio siete costretti a colpire una vipera (possibilmente con un sasso o un bastone sul capo), mantenetevi ad almeno un metro da essa , distanza che consente di non correre rischi.
Caterina Lenti
Meteoweb