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Non una, ma tre leggende per la morte di Archimede.

  • Perfino la morte del celebre inventore siceliota è avvolta dal mito.
  • Grazie alle sue invenzioni è considerato ancora oggi una delle menti più geniali di tutti i tempi.
  • I suoi contributi hanno spaziato dalla geometria alla meccanica, passando dall’ottica all’idrostatica.
  • La fine della sua vita rimane avvolta da più di un mistero.

La vita e le invenzioni di Archimede sono avvolte da un alone di fascino e mistero. Perfino la morte dell’inventore, avvenuta nel 212 a.C., durante il sacco di Siracusa) è arricchita da ben tre leggende. L’uccisore sarebbe stato un soldato romano che, non avendolo riconosciuto, non avrebbe eseguito l’ordine di catturarlo vivo. La leggenda sulla morte di Archimede riporta le ultime parole dell’inventore: “Non, obsecro, istum disturbare” (“Non rovinare, ti prego, questo disegno”). Plutarco racconta tre diverse versioni della morte.

  1. Nella prima afferma che un soldato romano avrebbe intimato ad Archimede di seguirlo da Marcello; al suo rifiuto il soldato lo avrebbe ucciso.
  2. Nella seconda un soldato romano si sarebbe presentato per uccidere Archimede e quest’ultimo lo avrebbe pregato invano di lasciargli terminare la dimostrazione nella quale era impegnato.
  3. Nella terza, dei soldati avrebbero incontrato Archimede mentre portava a Marcello alcuni strumenti scientifici, meridiane, sfere e squadre, in una cassetta; pensando che la cassetta contenesse oro, i soldati lo avrebbero ucciso per impadronirsene.

Secondo Tito Livio e Plutarco, Marcello sarebbe stato profondamente addolorato per la morte di Archimede, poiché avrebbe conosciuto e apprezzato l’immenso valore del suo genio e forse avrebbe voluto averlo al servizio della Repubblica. Questi autori raccontano che fece dare onorevole sepoltura allo scienziato. Ciò non è però riferito da Polibio, che è considerato fonte più autorevole sull’assedio e il saccheggio di Siracusa. Cicerone racconta di avere scoperto la tomba di Archimede grazie a una sfera inscritta in un cilindro, che vi sarebbe stata scolpita in ottemperanza alla volontà dello scienziato.

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