È morto a Roma, ad appena 40 anni, lo scrittore e giornalista Alessandro Leogrande. Tra i suoi tanti impegni professionali, ricorda il "Corriere della Sera" nel coccodrillo dedicato, l'intellettuale pugliese è stato vicedirettore dello "Straniero", la rivista diretta da Goffredo Fofi. Ha iniziato la sua attività giornalistica a Primavera Radio-Radio Popolare Salento. Scriveva per il "Corriere del Mezzogiorno" e collaborava con Rai Radio 3. Ma le sue collaborazioni sono state innumerevoli, dal'Internazionale a Pagina99, dal Riformista alla rivista Minima&Moralia.
Negli ultimi mesi era stato in Argentina per approfondire una ricostruzione storica sulle dittature militari. Alessandro Leogrande ha iniziato a scrivere e impegnarsi negli anni liceali nel gruppo dei Giovani progressisti di Taranto, scrivendo pagine su calcio e politica e raccontando l'ascesa al potere del fenomeno Giancarlo Cito sui fogli della Locomotiva. E proprio all'ex sindaco neofascista e proprietario di una televisione privata diventata partito (At6) aveva dedicato uno dei suoi primi libri.
Ha sempre lavorato "in difesa degli ultimi e dei ferocemente sfruttati nei più diversi contesti: nell'ambito del caporalato, degli immigrati, dei desaparecidos in Argentina, e ovunque ci sia stato un sopruso", scrive il padre in un messaggio rivolto a parenti e amici per annunciarne la morte. Tra i suoi libri "Uomini e caporali", dedicato al primo processo contro la schiavitù dei lavoratori nei campi pugliesi, e "Il Naufragio", sulla tragedia dell'immigrazione albanese davanti alla costa pugliese.