Un prelibato prodotto del mare siciliano
- Mosciame di tonno, la “bresaola di mare“.
- Tipico del Trapanese, si serve a fette sottilissime, proprio come un salume.
- Si tratta dell’affettato più antico del mondo: ecco la sua storia.
Il mare siciliano è una fonte inesauribile di sorprese. Non è soltanto ricco di approdi affascinanti ma, nel corso dei secoli, attraverso l’arte della pesca ha saputo regalare prodotti prelibati, dai più semplici a quelli maggiormente elaborati. Tra i re di questo mare c’è sicuramente il tonno. Nel gergo è definito il “maiale del mare”, perché “non si butta via niente”. Così, oltre ai modi più classici di servirlo e prepararlo ne esistono alcuni davvero singolari e prelibati, come quello di cui vi parliamo oggi.
Mosciame di tonno: cosa è e come si usa
Il mosciame di tonno è una preparazione ottenuta dall’essiccazione del pesce. Il nome deriverebbe dall’arabo “mosammed”, cioè “cosa dura” o “secca”. Gli Arabi, dunque, lo avrebbero portato in Sicilia e in Spagna, dove si chiama “mojama de atun”. Alcuni gli attribuiscono la denominazione di “bresaola di mare” e, di fatto, è l’affettato più antico del mondo. Pensate che, già nel XVI secolo era ricercatissimo, tanto da comparire nei menù dell’imperatore Carlo V. Si tratta, in sostanza, di una salutare alternativa ai classici affettati di maiale. Ma come viene fatto, esattamente? Ve lo spieghiamo subito.
Il musciame di tonno rosso fa parte del dorso del tonno. Si conserva sotto sale: è come una specie di prosciutto, ricavato dal filetto del pesce, salato ed essiccato. Come abbiamo già detto, può parlarsene come dell’affettato più antico del mondo è particolarmente diffuso in Sicilia, Sardegna, Puglia e Liguria. È uno dei prodotti tipici della provincia di Trapani. Di solito si taglia a fette sottilissime, quindi si condisce con olio e limone. Perfetto come antipasto, si sposa benissimo con pane e crostini. Si impiega anche per la preparazione di primi piatti. Foto: Bernard Blanc – Licenza.