Giuseppe Viviano è insegnante di professione, coltiva l’interesse per la fotografia in particolare per quella etno-antropologica, per il reportage sociale e lo still life. Tra i soci fondatori dell’Associazione Asadin di Cinisi, socio e segretario dell’Associazione Imago di Palermo. Delegato FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche per la Regione Sicilia, fa parte dei collaboratori FIAF del Dipartimento Didattica. Ha esposto in mostre personali e collettive. Si occupa di critica fotografica.
“Il mare non ha confini”
di Giuseppe Viviano
Il mare è una metafora. Tra le più forti, le più poetiche, le più ricorrenti. Elemento vivo, senza inizio e senza fine, sempre uguale e sempre diverso. Incerto, mutevole, cangiante, sottoposto ora ai capricci della luna, ora alle bizze di fortunali e brezze. Affascinante e terrifico, il mare può mostrarsi benigno e ingannevole, generare la vita o provocare la morte. Fotografare il mare vuol dire rincorrere l’infinito. Perché il mare non ha confini. Ciò che ci appare come un confine, è spesso un’illusione, un inganno della nostra percezione. Se la superficie ci rassicura, cullando pagliuzze di sole, l’orizzonte ci disorienta con le sue lontananze inarrivabili. E a terra, lungo la linea di terra che arretra e avanza come i passi di uno sciamano, i segni delle sue pulsioni sulla sabbia umida, impronte di gabbiani, geometrie senza regole, arabeschi, e tracce della presenza umana: una sedia solitaria attende un appuntamento in riva al mare con qualcuno che non arriverà, una distesa di rifiuti sulla spiaggia in un pomeriggio di ferragosto, vernici e oli esausti galleggianti nelle acque placide di un porticciolo. Con immagini riunite in trittici tematici che esaltano il dettaglio, la mostra indaga il mare in questi luoghi estremi e nel rapporto complicato con l’uomo.