Può un impasto a base di acqua e farina conquistare il mondo? Certo che sì, ma solo se quell’impasto si chiama Muffuletta Siciliana. Prima di andare avanti, bisogna fare una doverosa precisazione. Sono tanti i nomi con cui viene chiamato questo prodotto siciliano, così come sono tanti (infiniti) i modi in cui si condisce. Così, lo troverete come Muffulettu, Muffuliettu o Muffoletta, giusto per fare qualche esempio. A non cambiare mai è la sua bontà. Mettetevi comodi, perché c’è davvero tanto di cui parlare.
La Muffoletta è un tipico panino rotondo, dalla consistenza spugnosa. Può includere semi di finocchio o semi di sesamo (il tanto amato “cimino“), ma può anche essere privo di entrambi. Si mangia così com’è ma, generalmente, viene servita calda, tagliata a metà e condita con olio extravergine d’oliva, sale, pepe, pomodoro e formaggio, o anche sarde salate. Anche in questo caso, vige un sacrosanto principio: provincia che vai, muffulettu che trovi! A Licata, ad esempio, si prepara con il tonno sott’olio. Con la ricotta (quella buona) è una vera delizia. Uno dei suoi pregi, è che si può davvero servire in molti modi e si sposa benissimo con tanti ingredienti.
Abbiamo detto che “a muffuletta” è il panino delle feste, ed effettivamente è così. Si mangia tradizionalmente per il Giorno dei Morti, ma anche a San Martino, per la Festa dell’Immacolata o per il Corpus Domini. Si tratta di un cibo che si intreccia indissolubilmente alla fede e alla cultura religiosa – e non è difficile capire perché. Il pane, infatti, ha una fortissima valenza “sacrale”. Nel nisseno la chiamano “Muffulittu“, nel narese diventa “Muffuliettu“. Se ne contano almeno nove varianti, ma c’è sempre spazio per trovarne di nuovi. Questo panino così speciale, naturalmente, vanta anche una storia speciale: scopriamola insieme.
Come accade per tanti prodotti della tradizione, ci sono tante ipotesi in merito all’origine. Si narra che sia stata portata in Sicilia dalle truppe di Federico II di Svevia, circa ottocento anni fa. A quei tempi sarebbero state focaccine di pane azzimo o, come vengono chiamate nella lingua sassone, “muffin”. Per riuscire a conservarle più a lungo durante le campagne militari, si aggiungeva “cumino dei prati” o “falso anice”. C’è anche un’altra ipotesi che collega la nascita delle Muffulette alla cultura francese. Il nome, dunque, deriverebbe dal francese “mouflette”, cioè “molle”, in riferimento alla sofficità del prodotto. All’interno, infatti, il panino è molto spugnoso. Le curiosità non finiscono qui: adesso, infatti, ci spostiamo addirittura negli States.
La moffoletta ha guadagnato una considerevole notorietà negli Stati Uniti, a partire dai primi anni del Novecento. Nel 1906 circa Salvatore Lupo, proprietario della Central Grocery Co. di New Orleans, inventò un panino realizzato che divenne noto come “muffuletta sandwich“. New Orleans, infatti, era una meta di tantissimi emigranti di origine siciliana. Pensate che quel panino venne talmente apprezzato, da diventare un piatto simbolo della città americana. Ancora oggi si produce e, ancora oggi, quello della Central Grocery Co. è uno dei più richiesti e amati. Ancora una volta, la cucina siciliana più semplice, quella della tradizione, si dimostra imbattibile. Se volete prepararla in casa, ecco la ricetta (lo sappiamo: avrete sicuramente la vostra versione, ma conoscerne una in più fa sempre bene).
Ingredienti
Procedimento
Buon appetito! – Foto: Wesley Fryer – Licenza.