Alla scoperta del Mulino d’Infersa.
- Il mulino è una delle attrattive delle Saline della Laguna, tra Trapani e Marsala.
- Offre un colpo d’occhio notevole e la sua storia risale addirittura al Cinquecento.
- Ecco cosa rende unico questo gigante delle saline siciliane.
Le Saline siciliane rappresentano una delle immagini da cartolina più belle della nostra isola. I colori che cambiano con il passaggio da una stagione all’altra, le montagnette di sale, il mare che si fonde con il cielo. Un vero spettacolo per gli occhi e per il cuore. A rendere ancora più particolare uno straordinario paesaggio naturale, è la presenza degli storici mulini. Tra questi, spicca senza ombra di dubbio il Mulino d’Infersa, maestoso e suggestivo. Risale al XVI secolo, è del tutto funzionante e inserito nell’antica casa della salina omonima. Visitiamolo insieme.
Questo splendido mulino siciliano è del tipo a stella (detto anche olandese) ed è uno dei più grandi di tutta l’area della Saline di Trapani e Marsala. Pensate che l’altezza complessiva della torre sfiora i tredici metri. Le macine al centro della torre sono di calcarenite locale: sono assemblate a spicchi e a tenerle insieme ci pensa un cerchio di ferro. Ruotano grazie all’azione del vento e servono a macinare il sale. Il Mulino d’Infersa è una delle belle delle Saline della Laguna, per diversi motivi. Scopriamoli.
La posizione del mulino è incredibilmente suggestiva. Soprattutto al tramonto offre uno spettacolo di rara bellezza. La sua storia i suoi ingranaggi e gli elementi che lo compongono offrono la possibilità di compiere un vero e proprio tuffo nel passato. Ci permette, ancora oggi, di conoscere la Sicilia da un punto di vista originale e profondo, legato al territorio e alle sue tradizioni. Il Mulino d’Infersa è un gioiello di archeologia industriale. Da sempre il suo ruolo è stato quello di sfruttare la forza del vento per attivare le macine e lavorare il sale. Gli ingranaggi sono in legno, perché l’uso del ferro, nelle saline, è ridotto al minino. La velocità di rotazione delle macine può raggiungere i 15 giri al minuto. E non finisce qui.
Come funziona il Mulino della salina Ettore
La macchina eolica, ruotando alla velocità di non più di 15/20 giri al minuto, sviluppa una potenza di oltre 100 cavalli. La sua massima velatura è di 60 metri quadri. Quando il vento supera i 20 nodi e il mulino, completamente invelato, rischia di squassarsi, i salinari riducono le vele. Se poi soffia lo scirocco, i mulinari si guardano bene dall’armare il mulino, temendo che uno dei frequentissimi salti di vento possa danneggiarlo. All’inizio del 2019, dopo circa due anni di inattività, grazie ad un attenta opera di ristrutturazione e rigenerazione ad opera dei maestri d’ascia trapanesi, le pale del Mulino hanno ripreso a funzionare. Foto: Peppino Costanza.