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Muqarnas unici al mondo a Palermo. Realizzati nella metà del XII secolo da maestranze arabe a servizio del re normanno Ruggero II d’Altavilla, i muqarnas della Cappella Palatina di Palermo rappresentano una testimonianza unica al mondo di proficua collaborazione e convivenza artistica tra Islam e Cristianità. Un’opera d’arte lunga 14 metri e larga sette, un capolavoro ligneo realizzato in Abies Nebrodensis, abete presente nel Parco delle Madonie nel comprensorio palermitano, purtroppo attualmente a rischio di estinzione.

Si tratta dell’unico soffitto a muqarnas esistente al mondo realizzato in un edificio cristiano. Creato da mani diverse di autori anonimi, i muqarnas della Cappella Palatina di Palermo, sono un tesoro inestimabile di informazioni della cultura islamica. I suoi ricchi e coloratissimi dettagli insieme alle innumerevoli figure misteriose testimoniano il dialogo, la tolleranza ed il rispetto che esisteva tra le etnie durante il regno del primo re normanno in Sicilia. Incoronato a Palermo nel 1130, cioè cinquant’anni dopo la fine della dominazione araba, Ruggero II D’Altavilla appena salito al trono, commissionò ad artigiani musulmani e cristiani la ristrutturazione del Palazzo Reale edificato dagli arabi nel IX secolo.

Le immagini dipinte rappresentano figure cristiane come San Giorgio che sconfigge il drago e San Cristoforo, ma anche scene di quotidianità nei giardini arabi siciliani, che raffigurano i piaceri della vita di corte e gli svaghi del principe attorniato da giocatori di scacchi, danzatrici, dromedari e bevitori. Si tratta di una miscellanea di sacro e profano unico al mondo, il più interessante e dettagliato esempio di pittura islamica pervenuto ai giorni nostri.

La Cappella Palatina situata all’interno del Palazzo Reale di Palermo, è considerato uno dei tesori artistici più importanti della Sicilia, omaggiati da visite illustri quali quella di Guy de Maupassant che nel 1885 la definì “la più bella Chiesa al mondo, il più sorprendente gioiello religioso sognato dal pensiero umano”.

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