Arte e cultura

Sicilia da scoprire: ecco chi erano le Cattive di Palermo

Avete mai sentito parlare della passeggiata delle Cattive di Palermo? Nota anche come Mura delle Cattive, è un luogo di interesse culturale del capoluogo siciliano, che risale all’Ottocento. È una terrazza a ridosso del Foto Italico, posta sulle mura civiche presso Porta Felice.

Esiste fin dalla fine del XVII secolo: la passeggiata venne sistemata dal marchese Lucchese Palli nel 1813, ma è stata danneggiata dai violenti bombardamenti aerei della seconda guerra mondiale, nel maggio del 1943.

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Caduta nell’oblio per lungo tempo, ritrovò lo splendore dal 1997: l’Amministrazione comunale avviò i lavori di restauro e nel 1998 venne riaperta alla pubblica fruizione. Vi si accede tramite una scalinata posta nella piazza Santo Spirito, accanto a palazzo Benso. Sulla passeggiata si affacciano in sequenza le terrazze private oltre che del palazzo Benso anche quelle dei palazzi Butera, Piraino, Lampedusa e l’ex hotel Trinacria.

Le Cattive di Palermo

A incuriosire chiunque ne senta parlare per la prima volta, è indubbiamente il nome. Etimologicamente deriva dal latino captivae (prigioniere): il termine era utilizzato per identificare le vedove, considerate come prigioniere del dolore del lutto. Infatti questa terrazza era utilizzata per le passeggiate proprio dalle vedove che si tenevano ad una certa distanza dalla passeggiata classica che era al Foro Italico.

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Abbandonate dal secondo dopo guerra vennero restaurate e riaperte alla pubblica fruizione nel 1998 con complessi interventi di restauri progettati e diretti dall’Ufficio del centro storico del Comune di Palermo.

Redazione