Dopo il successo di pubblico della prima fase che si è svolta dal 12 al 15 ottobre al Parco Archeologico di Naxos, il Festival Ierofanie – L’anima della Sicilia, i luoghi del Sacro, si sposta adesso al Parco Archeologico di Segesta, dove dal 21 al 24 ottobre è in programma un ricco cartellone di appuntamenti, con tre concerti di importanti artisti della scena internazionale e due laboratori sulla spiritualità, sul suono e sul movimento del corpo.
Il Festival, promosso dall’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’identità Siciliana, Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, con il patrocinio del Comune di Calatafimi-Segesta, è prodotto e organizzato da Francesco Panasci per Panastudio productions, con la direzione artistica di Claudio Collovà e il coordinamento degli incontri culturali di Fulvia Toscano.
Gli spettacoli sono ad ingresso libero, fino a esaurimento posti. Anche per i laboratori la partecipazione è gratuita fino al raggiungimento massimo dei posti disponibili. Le iniziative culturali a Segesta prendono il via sabato 21 ottobre: dalle 16 alle 18, alla Biblioteca comunale, in piazza Plebiscito a Calatafimi, con il laboratorio “yinyang l’armonia degli opposti nello yoga”, condotto da Stefano Maltese e Rosbri Sanfilippo: sessione accompagnata dal suono e dalle vibrazioni delle campane tibetane.
Stefano Maltese è operatore olistico specializzato in tecniche sonore con le campane tibetane, e massaggio sonoro vibrazionale individuale. Rosbri Sanfilippo insegna yoga a Palermo dal 2014. Un’iniziativa che è già un successo in partenza, perché il laboratorio è sold-out, essendo stato già raggiunto il numero massimo di partecipanti. Il primo appuntamento con gli spettacoli sarà sempre sabato 21 ottobre, alle 19,30, al Tempio di Afrodite Urania (Parco Archeologico di Segesta), con il duo olandese Ernst Reijseger (violoncello) & Harmen Fraanje (pianoforte): il duo spoglia la strumentazione tradizionale del suo peso storico, collocandola giocosamente nel presente e permette a nuovi mondi musicali di emergere, attraverso l’improvvisazione ai confini del jazz, della musica classica moderna e della world music, trascendendo la divisione classica tra i diversi stili musicali. La loro proficua collaborazione nel corso degli anni ha dato quale risultato numerosi progetti discografici. Dalle grandi sale classiche, ai musei, ai festival, le performance magnetiche di Reijseger e Fraanje suscitano risposte entusiastiche in tutto il mondo.
Domenica 22 ottobre dalle 10 alle 13, presso la Biblioteca comunale, in piazza Plebiscito a Calatafimi, Alessandra Luberti conduce “Essere mossi”, seminario esperienziale di Movimento Autentico, con suoni dell’Handpan eseguiti da Matilde Fiore.
Il Movimento Autentico è una pratica che nasce in America negli anni ’60 dall’incontro fra la danzaterapia e la psicologia junghiana. È in sostanza un’indagine dell’inconscio e una discesa nel profondo fino alla radice divina del nostro essere attraverso il movimento. Colui che si muove lo fa ad occhi chiusi all’interno di un cerchio e testimoniato dal maestro o da un compagno, in un contenitore protetto e sicuro,compie un piccolo viaggio attraverso il corpo. Per contatti e iscrizioni: infoessepa@gmail.com.
E ancora domenica 22 ottobre, alle 19,30, al Tempio (Parco Archeologico di Segesta), è in programma il concerto “Quest of invisible” del Naïssam Jalal Trio: Naïssam Jalal, (flauto, voce, ney, composizione), Leonardo Montana (piano), Joachim Florent (contrabbasso). Naïssam Jalal, flautista e compositrice siriana nata a Parigi, ci conduce alla ricerca dell’Invisibile, con un repertorio al crocevia tra la musica mistica extraoccidentale e tradizionale e il jazz modale. Il silenzio ha un posto centrale, il ritmo conduce sempre verso la trance in forma ripetitiva e ipnotica: una creazione che oscilla tra contemplazione e trance, silenzio e musica. La sua musica è un’arte invisibile che ha un rapporto speciale con il tempo. Storicamente e in tutte le regioni del mondo, lamusica è stata un mezzo privilegiato per rendere omaggio al divino, per comunicare con l’Invisibile o per accedere alla trance e all’estasi mistica. Naïssam Jalal ha composto questo repertorio, traendo ispirazione da tutta la musica spirituale o rituale che ha nutrito questo suo viaggio musicale.
Da diversi anni, la flautista, vocalist e compositrice franco-siriana rivela un universo musicale personale e vibrante che, sia nella sostanza che nella forma, dà pieno significato alla parola libertà. In una ricerca e una curiosità costantemente rinnovate, brilla per la sua virtuosistica capacità di tessere legami tra diverse culture musicali e campi estetici. Martedì 24 ottobre, alle 19,30, infine, al Tempio di Segesta, “Songs of love and exile”, concerto di Elina Duni & Rob Luft Duo. In duo con il musicista londinese Rob Luft (chitarra), Elina Duni (Albania) presenta brani dei suoi ultimo album: Lost Ships, A Time to Remember pubblicati dalla prestigiosa etichetta tedesca ECM, dove canta in nove lingue diverse, attingendo al repertorio tradizionale di Albania, Kosovo e Armenia e Sud Italia, sviluppando la sua personale ricerca espressiva grazie alla fusione tra melodie della tradizione e sonorità jazz.
Elina Duni è tra le voci più intense della nuova scena musicale europea, arrivata in Svizzera bambina, dalla natia Albania, ha elaborato un suo personale percorso, per affermarsi come stella nascente nel panorama jazz europeo. La sua voce ci ipnotizza con antiche canzoni albanesi interpretate in chiave jazz. Rob Luft, è nato nel sud di Londra nel 1993. Nel 2016 ha ricevuto il Kenny Wheeler Jazz Prize dell’Accademia grazie alle sue capacità di improvvisatore, arrangiatore e compositore. Vincitore di prestigiosi premi internazionali, Rob ha suonato tra gli altri con Django Bates, The Cinematic Orchestra, Loose Tubes e Arve Henriksen, Enzo Zirilli e fa parte del nuovo quartetto di John Surman.