Natalia Re ha presentato a Talk Sicilia il suo secondo saggio, dal titolo “Regine Inside. Autodeterminarsi con gentilezza“. Viviamo in un’epoca segnata da pandemie, guerre e disastri ma, nonostante questo, c’è chi combatte per la gentilezza. Scopriamo di più, con il video pubblicato da BlogSicilia.
Gentilezza, questa sconosciuta. “Abbiamo vissuto e stiamo vivendo un epoca fortemente violenta. È indubbio che la pandemia abbia in qualche modo inaridito quelli che sono i rapporti e le relazioni umane e quindi la necessità di ritrovarci in una dimensione gentile non significa altro che cercare di allenarsi all’empatia, all’ascolto, perché la gentilezza può essere declinata in mille modi e soprattutto in ogni ambito”, spiega Natalia Re, intervistata dal giornalista di BlogSicilia Piero Messina.
La gentilezza, però, precisa l’autrice a Talk Sicilia, non va intesa soltanto come piccolo gesto quotidiano. Nel suo saggio “Regine Inside. Autodeterminarsi con gentilezza”, il secondo dell’autrice, Natalia Re eleva la gentilezza a filosofia di vita.
“La gentilezza ha la capacità di stupirci – spiega Re – ed è talmente poco praticata da destare un’enorme attenzione. Quindi, irrompere nella nostra quotidianità attraverso un gesto gentile ci riporta sempre qualcosa indietro. Non dobbiamo avere alcun tipo di timore nel pensare che non sia un sentimento totalmente gratuito. È una restituzione continua. La modalità della gentilezza è una modalità attraverso la quale ci si connette all’altro e quindi, giocoforza, si trae qualcosa dall’altro”.
“Questo sentimento va applicato in ogni circostanza: elargire un sorriso a chi ci sta dietro, quando siamo in coda al semaforo, e immediatamente suona il clacson per spingerci ad andare avanti”. Un sentimento che può anche diventare una missione politica: “Dobbiamo esercitare la forza della gentilezza quando andiamo a votare alle urne, e fare scelte precise, perché in realtà questo sentimento non ascetismo”.
Natalia Re, nel suo saggio, spiega come essere gentili sia anche un principio condiviso dalle principali religioni monoteiste. E auspica che questa emozione diventi il metro di misura della nostra interazione sociali, in vari aspetti, come la progettazione delle città.