Alla scoperta delle Naumachie di Taormina.
- La Perla dello Jonio riserva sempre qualche sorpresa, come quella che visitiamo oggi.
- Si tratta di un lungo muro in laterizio, che ospita numerose nicchie: il prospetto di un ninfeo.
- Ecco perché è, ancora oggi, uno dei luoghi più curiosi della cittadina.
Taormina è, senza ombra di dubbio, una delle località turistiche più apprezzate. Tutti la conoscono per il suo Teatro Antico, ma anche per la sua atmosfera raffinata, che custodisce secoli di storia. Al di là dei suoi beni più noti, ve ne sono anche alcuni indubbiamente suggestivi, di cui si parla meno. Prendete, ad esempio le Naumachie. Si tratta di un lungo muro in laterizio, di circa 122 metri, alto 5 metri. È poco distante dal Teatro e vicino all’attuale piazza Vittorio Emanuele. È il prospetto di un ninfeo che si sovrappone a una “stoa” o portico ellenistico. La “stoa”, come il ninfeo, si affacciavano su una piazza: ne delimitavano un lato e fungevano da sostegno al terrazzo superiore. Nel muro vi sono diverse nicchie, in cui probabilmente si trovavano delle statue. Questa tesi è supportata dal ritrovamento del torso di Apollo in marmo pario (oggi esposto al Museo di Badia Vecchia). C’è ancora molto da dire sulla Naumachia: seguiteci per saperne di più.
Perché si chiama Naumachia?
Le Naumachie di Taormina devono il loro nome a Filippo d’Orville: nel Settecento le chiamò così perché suppose che, in età romana, in quegli spazi si svolgessero giochi navali (una tesi oggi considerata errata). Il grande muro è il secondo reperto architettonico risalente all’età imperiale romana presente nella cittadina. Il lungo prospetto murario fu liberato nel 1943: oggi è visibile in tutta la sua estensione. Nella struttura si alternano diciotto grandi nicchie absidate ed altrettante piccole nicchie sollevate da terra a sezione rettangolare in guisa di ninfeo anatolico. La costruzione, posta al centro della città e nei pressi del foro, richiese un grandissimo impegno dal punto di visto architettonico e pratico.
La sua esistenza è anche documentata da un bell’acquerello di J. Houel. Il lungo prospetto murario serviva a terrazzare più a valle il colle con lo scopo di contenere una cisterna enorme in cui potevano riversare le cisterne più a monte. Sono molto diverse le ipotesi sul suo uso. Pare comunque certo che non servì certamente ai giochi navali. È più probabile che la Naumachia fu una sorta di Gymnasium, un luogo dove fare esercizi di ginnastica. La pavimentazione fu realizzata con blocchi poligonali lavici. Sebbene il loro utilizzo sia ancora incerto, una cosa è sicura: le Naumachie sono una delle cose da vedere a Taormina. Foto: © José Luiz Bernardes Ribeiro /