La maestosità dei saloni nobiliari di Palermo, i balli di corte, e le iconiche ville di Bagheria fanno da sfondo a “Il Gattopardo”, la nuova serie targata Netflix, attesa per il 2025. Con protagonisti di calibro internazionale come Kim Rossi Stuart (Don Fabrizio), Saul Nanni (Tancredi), Deva Cassel (Angelica) e Benedetta Porcaroli (Concetta), la serie si propone di offrire una narrazione visivamente affascinante e ricca di emozioni.
“Ho lavorato nell’industria televisiva italiana per quasi 30 anni. Quando ho iniziato la mia avventura a Netflix, Il Gattopardo è stato il primo progetto che ho voluto produrre per la sua portata e ambizione”, ha spiegato Tinny Andreatta, vicepresidente dei contenuti per l’Italia.
Fedele al romanzo, con uno sguardo moderno
I sei episodi della serie, scritti da Richard Warlow e Benji Walters, e diretti da registi come Tom Shankland, Giuseppe Capotondi e Laura Luchetti, promettono di rimanere fedeli al romanzo di Tomasi di Lampedusa, offrendo però un approfondimento sui personaggi. “Il nostro obiettivo era rimanere fedeli al romanzo approfondendo però i personaggi”, ha dichiarato Andreatta.
“Il Gattopardo cattura un momento iconico della storia italiana. Ma è anche la storia di un uomo che appartiene a un’epoca che sta finendo, con un futuro difficile da immaginare. In questo senso, sembra molto moderno e universale”, ha aggiunto la vicepresidente.
Netflix e la globalizzazione delle storie locali
“Le grandi storie possono venire da qualsiasi posto” ha dichiarato Bela Bajaria, Chief Content Officer di Netflix, durante la presentazione dei nuovi titoli internazionali presso il teatro della piattaforma a Hollywood. La dirigente ha sottolineato come oltre il 70% delle visualizzazioni su Netflix avvenga con contenuti sottotitolati o doppiati.
Con collaborazioni che coinvolgono oltre 1.000 produttori in 50 Paesi, Netflix punta a trasformare storie locali in fenomeni globali, garantendo doppiaggi e sottotitoli in 33 e 36 lingue rispettivamente. Questo approccio consente alle storie di raggiungere un pubblico mondiale, favorendo la scoperta di culture diverse.
“Cent’anni di solitudine”: un classico in chiave colombiana
Tra le novità non in lingua inglese, spicca l’adattamento di “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez. Come spiegato dal vicepresidente dei contenuti per l’America Latina, Paco Ramos, si tratta della prima trasposizione autorizzata del romanzo, girata in Colombia e interamente in spagnolo, rispettando la volontà della famiglia Márquez. La serie sarà disponibile da dicembre 2024 e promette di catturare l’essenza del capolavoro letterario.
Altre novità globali: dall’Asia al Brasile
Netflix continua a investire in produzioni asiatiche, con titoli provenienti da India, Corea del Sud e Giappone. “Più dell’80% dei nostri abbonati guarda K-content” ha affermato Minyoung Kim, vicepresidente per l’Asia-Pacifico, evidenziando l’importanza dei contenuti coreani come Squid Game, la cui seconda stagione debutterà il giorno di Santo Stefano.
Per quanto riguarda il Sud America, il documentario su Ayrton Senna sarà disponibile il 29 novembre, promettendo una narrazione emozionante sulla vita del leggendario pilota brasiliano.