È stato chiesto il rinvio a giudizio per due dottoresse dell'ospedale Santo Bambino di Catania, Amalia Daniela Palano e Gina Corrao. «Per evitare di rimanere a lavorare oltre l’orario previsto, avrebbero omesso di eseguire un parto cesareo, nonostante i molteplici episodi di sofferenza fetale emersi dal tracciato». E per «simulare una inesistente regolarità nell’esame medico» avrebbero «somministrato atropina alla gestante». La procedura, e «il non avere informato della situazione i colleghi del turno successivo, avrebbe causato la nascita del neonato con lesioni gravissime».
Questa l'accusa contestata alle dottoresse, che devono rispondere di lesioni gravissime colpose, omissioni e falso in atti d'ufficio. Davanti al gup comparirò anche la dottoressa Paola Cairone: secondo l'accusa «pur non essendo a conoscenza degli avvenimenti precedenti, praticava alla paziente per due volte le manovre di Kristeller, bandite dalle linee guida, nonostante un tracciato non rassicurante, e non contattava in tempo il neonatologo». L'episodio risale al luglio del 2015. Il bimbo è venuto al mondo con un giro di cordone ombelicale attorno al collo e ha riportato lesioni gravissime e danni irreversibili, sia cerebrali che motori.