Scritto e diretto dalla musicista palermitana Serena Ganci e cantato da un coro di 30 donne, Ninna nanna di tutti li matri è il progetto di canto partecipato dedicato alla mamma che ha involontariamente soffocato la sua bambina al Gemelli di Roma, e arriva domani, sabato 18 febbraio, al reparto maternità dell’Ospedale Civico del capoluogo siciliano.
Appuntamento a mezzogiorno in punto al padiglione maternità dell’Ospedale Civico di Palermo per assistere alla performance di canto partecipato “Ninna nanna di tutti li matri“, un coro di 30 donne diretto da Serena Ganci, musicista e cantante palermitana. Un flash mob simbolico dedicato alla madre che qualche settimana fa ha perso il suo bambino per soffocamento dopo essersi addormentata stremata dal lungo travaglio.
Si tratta di un canto che vuole risvegliare le coscienze, provando a risanare ciò che ogni giorno viene distrutto dalla non curanza. Un grande atto di protesta non violenta, un flash mob culturale che si fa permanente, per potere immaginare un avvenire migliore per le generazioni future. Ninna nanna di tutti li matri non è solo una performance, ma è la voce di tutti noi, un inno per tutte le mamme, imperfette come ogni essere umano, per i bambini mai nati, per i figli e le figlie di nessuno, contro una discriminazione di genere che ancora permane nelle nostre istituzioni, nei luoghi di cura e nella società.
Il brano dal titolo “Ninna Nanna di tutti li matri” è stato composto da Serena Ganci. Una ninna nanna dedicata a tutte le madri del mondo con le loro complessità e fragilità. Un brano che si colloca al di fuori dei luoghi comuni con cui si narra ancora una maternità stereotipata. La performance delle 30 musiciste vuole essere anche un modo per sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica sul supporto adeguato da dare alle mamme nella cura e gestione dei figli appena nati.
“Ninna Nanna di tutti li matri” è un urlo, un pianto, un messaggio sociale e politico – racconta Serena Ganci – È un inno per tutte le mamme, per le loro imperfezioni, un inno per gli ultimi della terra, per i bambini mai nati, per i dimenticati, per i figli di nessuno. Il canto vuole essere un gesto di denuncia ma anche di speranza. Una sorta di preghiera collettiva nel senso più profondo del rito fuori da ogni credo. Sono convinta che l’arte sia sempre il luogo giusto dove svegliare la collettività, il luogo giusto per risanare ciò che è stato distrutto, il luogo giusto per poter credere in un futuro migliore per i nostri figli.”
Il coro è composto da: Serena Ganci, Alessandra Salerno, Daria Biancardi, Elisa Parrinello, Gisella Vitrano, Chiara Muscato, Alessandra Mirabella, Chiara Minaldi, Chiara mortale, Alessia Quattrocchi, Claudia Sala , Irene Ientile, Tiziana Venturella, Eleonora Tomasino, Florinda Piticchio, Giorgia Meli, Giulia Militello, Germana Di Cara, Noa Flandina, Alessandra Ponente, Margherita Riotta, Federica Gargano, Jerusa Barros, Loredana Grimaudo, Roberta Sava, Simona Trentacoste, Teresa Sousa, Valeria Graziani, Nancy Ferraro, Monica Alagna, Luisa Hoffman, Daniela Macaluso.