Nino Di Matteo, chi è il magistrato italiano. Biografia e carriera: dove è nato, quanti anni ha, il percorso professionale e l’attività nel Consiglio Superiore della Magistratura. Dove ha studiato, perché è sotto scorta dal 1993. Cosa fa oggi.
Nino Di Matteo, all’anagrafe Antonino Di Matteo nasce a Palermo, il 26 aprile del 1961, quindi ha 61 anni. Consegue la maturità classica all’Istituto Gonzaga della sua città, quindi prosegue gli studi, laureandosi in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Palermo.
Entra in magistratura nel 1991, come sostituto procuratore presso la DDA di Caltanissetta. Diviene nel 1999 Pubblico Ministero a Palermo, quindi inizia a indagare sulle stragi di mafia del 1992, costate la vita a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli agenti delle rispettive scorte. Indaga anche sugli omicidi di Rocco Chinnici e Antonino Saetta, rilevando nuovi elementi e ottenendo condanne per i mandanti. Viene eletto consigliere del CSM, il Consiglio Superiore della Magistratura, nel 2019.
Si occupa più volte, nella sua carriera, dei rapporti tra Cosa Nostra e gli esponenti delle istituzioni e gli sono state rivolte minacce di morte da parte di Totò Riina: parlando in carcere con altro recluso, afferma “A questo ci devo far fare la stessa fine degli altri“.
Sempre secondo quanto emerso da indagini, Matteo Messina Denaro avrebbe organizzato un attentato ai danni di Di Matteo nel 2013: ad accusare l’ex superlatitante di Castelvetrano è Vito Galatolo, che afferma che proprio da Messina Denaro sarebbe partito un pizzino in cui si chiedeva l’eliminazione del pm, perché “si è spinto oltre”.
Già sotto scorta dal 1993, in seguito alle minacce di morte ricevute dai mafiosi, Nino Di Matteo è sottoposto a eccezionali misure di sicurezza, come spiegato nel 2013 dall’allora ministro dell’Interno Angelino Alfano, elevando così il grado di protezione al massimo livello.
In occasione dell’arresto di Matteo Messina Denaro, avvenuto nel gennaio del 2023, Nino Di Matteo afferma in un’intervista a La Stampa: “Lo Stato avrà davvero vinto quando avrà approfondito e fatto chiarezza sul come e sul perché sia stata possibile una latitanza così lunga. E nonostante l’impegno di migliaia di agenti delle forze dell’ordine e di decine di magistrati. Avevamo identikit molto fedeli. Messina Denaro ha vissuto a Palermo, è stato arrestato in una delle cliniche più frequentate della città”.
In riferimento alla possibilità che il boss di Castelvetrano possa decidere di collaborare con la giustizia, Di Matteo aggiunge: “Auspico che, se decidesse di parlare, lo faccia pienamente. Ma anche lo Stato deve fare la sua parte senza avere paura di fare domande e di ascoltare risposte come avvenuto in passato. Messina Denaro non deve aggiungere qualche tassello sulle stragi. Ma farci capire chi ha voluto gettare nel panico un Paese, con finalità terroristiche”.
Nino Di Matto è dal 2019 consigliere togato (indipendente) del Consiglio Superiore della Magistratura. Dal 2010 al 2012 ha ricoperto il ruolo di presidente della giunta distrettuale di Palermo dell’Associazione Nazionale Magistrati. Nel mese di gennaio del 2022 è stato candidato alla Presidenza della Repubblica Italiana.
Di Matteo è cittadino onorario di numerose città italiane, come Messina, Torino, Pescara, Grosseto, Roma e Milano. Ha ricevuto le diverse onorificenze nel corso degli anni.