Si infittisce sempre di più la storia dell'omicidio di Noemi Durini, la 16enne di Specchia trovata morta il 13 settembre. Come racconta il "Corriere della Sera", se la querela per lesioni presentata il 22 maggio scorso dalla madre di Noemi contro il ragazzo è sotto esame degli inquirenti sin dal ritrovamento del cadavere, la contro-denuncia esposta dalla famiglia di Lucio non si trovava. Sul quotidiano si legge:
Non riuscivano a trovarla quella denuncia. Qualche giorno fa, il 15 settembre, la sorpresa: sul tavolo del procuratore per i minorenni di Lecce, Maria Cristina Rizzo, via posta ordinaria è arrivata una busta con la querela per atti persecutori presentata il 28 agosto ai carabinieri dai genitori di L. contro Noemi. Tra il 28 agosto e il 15 settembre ci sono di mezzo la scomparsa e l'omicidio di Noemi, commesso la notte del 3 settembre, cinque giorni dopo la denuncia.
Il ragazzo che ha tolto la vita a Noemi, ora in carcere, ribadisce la sua versione negli interrogatori: "Quella notte ci siamo incontrati perché lei mi aveva nuovamente chiesto di uccidere i miei genitori e simulare una rapina, ribadì che se non collaboravo l'avrebbe fatto con N… Avevano deciso di comprare una pistola". Poi dice di averle preso il coltello, di averla colpita una volta con la lama che si è spezzata e due volte con le pietre. Il giorno prima della tragica notte, il 2 settembre, Lucio confessò le sue intenzioni a un amico e per questo gli viene contestata anche la premeditazione. "Era molto arrabbiato, piangeva e urlava in dialetto: 'O mi uccido o vado a ucciderla'", le parole del testimone.