L’artista olandese Nouch ha realizzato a Palermo il primo eco murale mangia smog sull’edificio 6 della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi, in viale delle Scienze. L’opera è nata in occasione della Giornata Mondiale della Terra.
Su una delle pareti dell’edificio 6 si può ammirare la grande opera in bianco e nero. Raffigura una airhead, cioè una testa a forma di mongolfiera con personaggi tipici dell’arte di Nouch. Il murale simboleggia una leggerezza giocosa, ma anche l’invito a “usare la testa” per tematiche importanti, come integrazione, rispetto e sostenibilità.
Il progetto, a cura dell’associazione Female Cut, è stato realizzato grazie al sostegno dell’Ateneo cittadino e dell’ambasciata del Regno dei Paesi Bassi. A rendere davvero particolare questa opera sono le vernici in bianco e nero. Non solo sono rispettose dell’ambiente, ma contribuiscono anche attivamente alla pulizia dell’aria inquinata della città.
Il nero (“air-ink”) è prodotto con la fuliggine dei motori delle metropoli indiane. Il bianco pulisce l’aria, trasformando gli agenti inquinanti in sali minerali innocui.
Per comprendere l’importanza di un progetto come questo, basta pensare che un metro quadrato di murale purificatore d’aria ha lo stesso impatto ambientale di un metro quadrato di foresta piantata.
Si tratta della prima opera che Nouch realizza con questi materiali a Palermo, dopo averne fatte a Roma e Milano. Nouch, all’anagrafe Nouchka Huijg, durante la sua permanenza nel capoluogo siciliano, ha deciso anche di donare un’opera permanente su una delle pareti di Moltivolti, nel quartiere di Ballarò.
«Mentre realizzavo l’opera – ha raccontato l’artista – ho ricevuto grande supporto dagli studenti. Questo è il murale più grande che io abbia realizzato, sono contenta di averlo fatto in questa città e di averlo presentato in un’occasione speciale come la Giornata mondiale della Terra».
Antonino Valenza, direttore del dipartimento di Ingegneria, ha spiegato di non aver avuto alcun dubbio quando gli è stato proposto di installare il murale sull’edificio che dirige.
«Riuso e impatto ambientale basso sono due pilastri dell’ingegneria e in generale del cambiamento tecnologico in atto nel mondo -, sottolinea Valenza, – Spero che questo murale, che rappresenta la varietà di sensazioni e riflessioni dell’essere umano, possa ricordare a tutti quanto è importante rispettare l’ambiente che ci circonda».