È davvero interessante notare le caratteristiche dei siciliani e della lingua siciliana. Questo popolo sa essere loquace più degli altri ma, allo stesso modo, ha la straordinaria capacità di esprimersi soltanto con un cenno del capo, un gesto, o un suono ridottissimo. Avete mai notato quanto si tenga ai gesti, in Sicilia? Un movimento del capo, una mossa della mano, anche solo impercettibile: tanto basta per dire tutto. Quella stessa capacità di comunicare con il minor sforzo possibile, si ritrova in una tipica espressione siciliana: “Ntzù” (o “Ntz”). L’avete sicuramente sentita mille volte: è lo schiocco della lingua, accompagnato dal movimento del capo all’indietro, per dire “No”. Il nostro movimento della testa all’indietro è l’opposto di quello diffuso nella maggior parte dell’Europa centrale e settentrionale: lì, per indicare “no” la testa viene scossa da destra verso sinistra e viceversa. In Sicilia lo si conosce bene e lo si usa spesso e volentieri, ma quanti sanno qual è la sua origine? Ve lo diciamo subito.
In Grecia, in particolare nell’isola di Cipro, annuire verso l’alto ha proprio il significato di interiezione negativa. Questo gesto è un po’ differente da quello siciliano, perché viene accompagnato da un inarcamento delle sopracciglia o anche da un leggero rollìo degli occhio. Ad accompagnare però il movimento c’è un suono onomatopeico chiamato ‘tsou’. L’assonanza con il nostro Ntzù è davvero evidente! Il legame tra la Grecia e l’Italia del Sud, quindi la Sicilia, ha una antichissima origine. Non c’è da sorprendersi, dunque, se abbiamo diverse cose in comune. A questo aggiungiamo qualche altra curiosità: in Albania si usa dire “Ntz”, per indicare il “No”, con la testa che va all’indietro. Anche in Turchia c’è un suono analogo. Quando si dice che tutto il mondo è paese, è proprio vero!