Il delitto di Maria Sofia e Gaia Trainito, le bimbe di 9 e 7 anni uccise dalla madre Giuseppa Savatta, secondo il medico legale sarebbe avvenuta tra le 9 e le 12,30 di martedì per "asfissia meccanica violenta". Viene escluso, al momento, il ricorso alla candeggina. Secondo gli inquirenti, la 41enne ha strangolato le figlie e poi ha tentato di suicidarsi. A tre giorni dalla tragedia di Gela, il procuratore capo Fernando Asaro ha fatto il punto delle indagini.
Il padre delle vittime, Vincenzo Trainito, si trovava fuori casa per lavoro ed è rientrato mezz'ora prima del previsto, alle 13, con la spesa in mano. Ha trovato le bambine ancora in pigiama, distese a terra, senza vita. Il suo grido di sgomento e di orrore ha richiamato i vicini che hanno dato l’allarme alle forze dell’ordine e al 118, mentre l’uomo cercava di salvare la moglie che stava tentando di ammazzarsi, in bagno, impiccandosi con il tubo della doccia attorno al collo.
Ancora poco chiaro il movente. Asaro ha parlato di "gesto imprevedibile" dicendo che i coniugi avevano discusso a lungo di una possibile separazione, in maniera civile, senza che nulla lasciasse presagire una svolta così drammatica alla vicenda. Consulenze e perizie psichiatriche stabiliranno le reali condizioni mentali della donna, ancora ricoverata in ospedale, nei cui confronti il gip Lirio Conti ha convalidato l’arresto per duplice omicidio aggravato dalla discendenza. I risultati dell’autopsia sulle due bambine si conoscerà fra 60 giorni.