Le autorità sanitarie degli Stati Uniti hanno dato il via libera al salmone geneticamente modificato per il consumo umano. È una novità rivoluzionaria: si tratta infatti del primo animale transgenico ad arrivare sulle tavole degli americani.
Il nuovo pesce è una sorta di salmone Atlantico cui è stato iniettato un gene del salmone Chinook del Pacifico per fare in modo che si cresca più velocemente: raggiunge le dimensioni di un adulto in 16/18 mesi, anziché nei consueti due anni e mezzo.
Secondo la Food and drug administration Usa, il salmone geneticamente modificato AquAdvantage è nutriente tanto quanto quello Atlantico "normale", senza alcuna differenza biologica significativa. Le associazioni di consumatori si erano fermamente opposte al via libera sostenendo che il consumo può essere pericoloso per la salute umana e che il salmone transgenico presenta rischi per gli altri pesci, qualora i salmoni dovessero sfuggire dal loro ambiente.
Dalle nostre parti, manco a dirlo, è subito scoppiata la polemica. La Coldiretti ha prontamente lanciato un appello all'Unione Europea affinché impedisca l'importazione del salmone geneticamente modificato. Le critiche sono fortissime: come si legge sul sito Byoblu, ad esempio,
i salmoni geneticamente modificati potrebbero condurre a reazioni allergiche. Inoltre, se dovessero in qualche maniera finire in libertà, potrebbero causare inquinamento genetico e avere effetti dannosi sulla popolazione naturale di salmoni. Gli ingegneri genetici sottolineanche che i pesci creati in laboratorio sono tutti femmine e sterili.