È morto all’età di 82 anni Oliviero Toscani. Il fotografo è deceduto presso l’ospedale di Cecina, in Toscana, dove era ricoverato da alcuni giorni per l’aggravarsi delle sue condizioni: era affetto da amiloidosi, una malattia della quale aveva parlato, definendola “inguaribile”.
I familiari hanno comunicato la notizia attraverso un messaggio sui social: “Con immenso dolore – scrivono i familiari sul profilo Instagram di Toscani – diamo la notizia che oggi, 13 gennaio 2025, il nostro amatissimo Oliviero ha intrapreso il suo prossimo viaggio. Chiediamo cortesemente riservatezza e comprensione per questo momento che vorremmo affrontare nell’intimità della famiglia”.
Toscani è diventato famoso in tutto il mondo con le sue campagne pubblicitarie fuori dagli schemi, che hanno rivoluzionato il mondo della moda e della comunicazione: tra le tante, si ricordano quelle realizzate per Benetton, o le immagini che hanno unito alla ricerca innovativa sul linguaggio dell’advertising un’attitudine dichiaratamente provocatoria.
Ha portato nella fotografia pubblicitaria le problematiche sociali del momento, trovando loro spazio tra le pagine patinate delle riviste. Questo suo approccio culminò a partire dagli anni Ottanta, quando ha curato diverse campagne e concept, inserendovi temi come l’uguaglianza razziale, la mafia, la lotta all’Aids e all’omofobia o l’abolizione della pena di morte.
Oliviero Toscani in Sicilia
Oliviero Toscani ha avuto un intenso rapporto con la Sicilia. Già alla fine degli anni Novanta, ha scelto le vie di Corleone come set per un catalogo Benetton, realizzando alcuni ritratti di alcuni giovani del paese, nati dopo il 1986. Era un modo di contribuire alla rinascita della cittadina in provincia di Palermo. Nel 2008 è stato assessore a Salemi, in provincia di Trapani, con delega alla Creatività, Diritti umani, Comunicazione e Ambiente.
Al fotografo si deve anche il “Progetto terremoto” a cui parteciparono centinaia di giovani provenienti da tutta Italia: “La Sicilia offre grande intelligenza, lo ha dimostrato nei secoli”, aveva detto in occasione delle selezioni. “Ma oggi c’è nell’aria uno strano sonnifero; il nostro compito è invece essere attivi in questo momento storico. Non c’è tempo per restare dietro la porta“.