PARTINICO (PALERMO) – Antonio Salvia, 23 anni, è stato ucciso da quattro coltellate durante una rissa in via Cimabue, nel centro di Partinico. È morto poco dopo mezzogiorno in ospedale. La rissa è scoppiata fra un gruppo di amici, di cui faceva parte Antonio Salvia, e un gruppo familiare che abita nella via dove è avvenuto l’accoltellamento. Da quanto hanno ricostruito i carabinieri, la rissa sarebbe scoppiata per le accuse mosse da alcuni componenti del nucleo familiari nei confronti di uno degli amici di Salvia. Uno dei ragazzi da settimane veniva additato come il responsabile dell’incendio di un’auto di un 54enne avvenuto lo scorso maggio.
Fra i sospettati c’è anche un 50enne, già condannato per un omicidio all’inizio degli anni '90 che ha scontato 15 anni di carcere. L’arma del delitto, un coltello con meccanismo a farfalla, è stata consegnata ai carabinieri da uno dei partecipanti alla rissa poco dopo l’arrivo delle gazzelle. Oltre alla vittima, quattro protagonisti della rissa sono rimasti feriti in maniera lieve e sono stati trasportati in ospedale.
Secondo il racconto dei testimoni, in tarda mattinata via Cimabue si è trasformata in un ring dove una quindicina di persone si sono affrontate armate di bastoni e spranghe. Sempre secondo i residenti martedì sera era andata in scena una prima aggressione. "Non finisce qui, torniamo domani", hanno sentito urlare i residenti affacciati alle finestre. E così è stato. Antonio Salvia e i suoi amici si sono ripresentati poco prima di mezzogiorno. La rissa è scoppiata in pochi secondi, in strada, fra passanti che scappavano e si rifugiavano nei pochi negozi della via. Prima calci e pugni, poi spranghe e bastoni fino a quando non è spuntato il coltello che ha ferito mortalmente il giovane.