Torna l’Ora Solare. Nella notte tra sabato 26 e domenica 27 ottobre, alle ore 3, sposteremo indietro le lancette di sessanta minuti. Rimarrà in vigore fino al 29 marzo del 2020. Vediamo insieme cosa comporta questo cambiamento, al quale siamo sicuramente ben abituati, ma che ha sempre piccole conseguenze sul nostro benessere.
Gli effetti dell’Ora Solare
Il sole tramonta un’ora prima, ma si vede con anticipo la luce dell’alba (quantomeno nei primi giorni). Avvicinandoci al solstizio d’inverno, le ore di luce diminuiranno. Si potrà dormire un’ora in più, ma qualcuno potrebbe soffrire di disturbi simili a quelli del jet lag, cioè insonnia e improvvisi sbalzi d’umore. Il nostro fisico, sebbene si tratti di una sola ora di differenza, impiega un po’ ad adattarsi, mediamente una settimana. Il cosiddetto “orologio biologico” è legato ai ritmi circadiani, quindi è normale incontrare alcune difficoltà di fronte a cambiamenti improvvisi.
Potreste anche ritrovarvi meno concentrati e meno produttivi o, addirittura, avvertire nausea o inappetenza. Il consiglio degli esperti è di cominciare, già qualche giorno prima, a posticipare di qualche decina di minuti gli orari dei pasti e quelli dell’andare a dormire. Nei giorni successivi allo spostamento delle lancette dell’orologio, il consiglio è fare movimento nella seconda parte della giornata e prolungare l’esposizione alla luce artificiale, per mandare al corpo il segnale che è presto per andare a letto.
L’abolizione del cambio di ora
Nel marzo del 2019 il Parlamento Europeo ha approvato l’abolizione del passaggio dall’ora solare a quella legale. Ognuno dei Paesi membri ha tempo fino al 2021 per dichiarare la propria posizione sul tema. Gli Stati membri manterranno il diritto di scegliere il proprio fuso orario.