A due passi dal mare del Foro Italico di Palermo c’è un grande giardino lussureggiante, ricco di specie affascinanti. Quel giardino è uno dei più grandi d’Europa, nonché uno dei più prestigiosi. Passeggiando lungo i suoi viali, si ha la sensazione di trovarsi dentro un grande museo in cui le piante regnano sovrane. L’Orto Botanico di Palermo vanta oltre duecento anni di attività: grazie a quelle attività, oggi, abbiamo nel bacino del Mediterraneo molte specie vegetali originarie delle regioni tropicali e subtropicali. Un luogo di rara bellezza, che Johann Wolfgang Goethe descrisse così: “Nel giardino pubblico vicino alla Marina ho passato ore di quiete soavissima. È il luogo più stupendo del mondo. Nonostante la regolarità del suo disegno, ha un che di fatato; risale a pochi anni or sono, ma ci trasporta in tempi remoti”. Sono davvero tante le curiosità da scoprire su questo giardino: partiamo nella nostra esplorazione.
Per avere un’idea della grandiosità dell’Orto Botanico di Palermo, pensate che vi si trovano circa 12mila specie differenti. La sua origine è datata 1779. In quell’anno l’Accademia dei Regi Studi, istituì la cattedra di Botanica e Materia medica e le assegnò un modesto appezzamento di terreno per insediarvi un piccolo Orto botanico da adibire alla coltivazione delle piante medicinali utili alla didattica e alla salute pubblica. Il giardino si sviluppò in un’epoca culturalmente vivace. Tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento divenne un vero e proprio punto di riferimento per i grandi orti botanici del Nord Europa. Complice il clima favorevole, molte specie della flora esotica tropicale, che ancora erano sconosciute o non classificate, trovarono qui una casa. Si creò, in particolare, un fruttuoso legame con l’Orto Botanico di Berlino e con le regioni d’origine di alcune specie esotiche asiatiche, africane, australiane e sudamericane. A tal proposito, abbiamo alcune cose davvero importanti da rivelarvi.
Proprio all’Orto Botanico del capoluogo siciliano si deve, ad esempio, l’introduzione nell’area mediterranea del mandarino (Citrus deliciosa) e del nespolo del Giappone (Eriobotrya japonica). Il settore più antico di questo grande giardino è il Linneo: qui, in origine, le piante erano disposte seguendo il sistema di classificazione esposta da Carl von Linné nel 1753 in Species Plantarum. Il settore segue uno schema rettangolare e la sua creazione risale al 1789. È suddiviso in quattro aree a parallelogramma, dette i Quartini, a loro volta suddivisi in aiuole. L’impianto originario ha subito modifiche nel tempo, per lo sviluppo di alcuni grandi esemplari a danno di altre piante. Queste, più piccole, sono gradualmente scomparse. Al centro del sistema di Lineeo c’è la cosiddetta “Crociera”:un piazzale suggestivo, in cui si incrociano il viale centrale e il viale delle Palme. Le meraviglie dell’Orto Botanico di Palermo, ovviamente, non finiscono qui.
Se decidete di visitare questi spazi (ve lo consigliamo vivamente), prendetevi tutto il tempo che volete. È davvero bello perdersi camminando tra piante ed edifici suggestivi. Già all’ingresso si percepisce l’unicità dei luoghi. Proprio all’entrata si trova l’edificio centrale, in stile neoclassico, del Gymnasium. In origine qui avevano sede la Schola Regia Botanice, l’Herbarium, la Biblioteca e la dimora del direttore. A fianco del Gymnasium ci sono due edifici minori disposti simmetricamente. Questi prendono i nomi Calidarium e Tepidarium, perché in origine ospitavano, rispettivamente, piante dei climi caldi e temperati. In fondo al viale centrale c’è l’Aquarium: una grande vasca circolare suddivisa in 24 comparti. I comparti sono sorti ripartendo radialmente tre settori concentrici in 8 parti. La vasca ospita numerose specie acquatiche. Poco distante si incontra il laghetto: ve ne parliamo subito.
Il laghetto dell’Orto Botanico è un’altra ampia vasca in cui le piante sono disposte in modo informale. Gli fanno buona compagnia altre vasche minori, nei quartini del sistema linneiano. Nel tempo il giardino botanico si è arricchito di un complesso di serre, molto belle da vedere. La più antica è la Serra Maria Carolina, dono della regina Maria Carolina d’Austria, nota anche come Giardino d’Inverno. In origine era in legno e riscaldata da stufe; successivamente, nella seconda metà dell’Ottocento, fu ricostruita in ghisa dall’architetto Carlo Giachery. Come avrete intuito dalla nostra piccola spiegazione, siamo davvero in un luogo unico. L’Orto Botanico di Palermo è, senza ombra di dubbio, uno dei posti magici della città. Foto: giulio mastrogiuseppe – CC BY-NC-SA 2.0