L’antica scienza dell’astronomia in Sicilia.
- Osservatorio Astronomico di Palermo, prima struttura del suo genere del Meridione.
- Fondato nel 1970, diede un impulso fondamentale all’astronomia nella nostra terra.
- Così, questa scienza trovò finalmente una sede “istituzionale” e una pratica efficiente.
Tra i tanti primati che è possibile rintracciare in Sicilia, ce n’è uno che chiama in causa l’osservazione degli eventi celesti. Non tutti lo sanno, ma l’osservatorio astronomico “Giuseppe S. Vaiana” di Palermo fu il primo osservatorio del Meridione d’Italia. Un fatto decisamente importante. Soltanto nel 1970, con la creazione dell’Osservatorio Astronomico di Palermo, l’astronomia in Sicilia entrò in una fase che si può definire “istituzionale”, cioè trovò finalmente le sedi adatta a una pratica efficiente e continuativa. Certo, anche prima del 1790 vi furono scienziati in questo campo. Alcuni di loro ottennero anche risultati brillanti, ma si trattò di casi isolati, che non innescarono una pratica vera e propria.
Storia dell’Osservatorio Astronomico di Palermo
L’osservatorio venne fondato nel 1790 per volontà di Ferdinando I di Borbone , spinto da alcuni intellettuali del tempo, a dotare la capitale del regno di Sicilia di un elemento di prestigio quale appunto una specola. Fu difficile trovare un astronomo esperto che potesse gestire questo luogo così all’avanguardia,ma alla fine la scelta cadde su Giuseppe Piazzi. Il nuovo direttore si diede subito da fare occupandosi dell’acquisto degli strumenti astronomici più moderni dell’epoca per rendere l’osservatorio astronomico di Palermo all’avanguardia a livello europeo. Nel 1801 proprio Piazzi riuscì a scoprire ed identificare il primo asteroide che chiamò Cerere Ferdinandea, in onore del mito di Cerere, ambientato proprio in Sicilia e, naturalmente, del re Ferdinando. Grazie a questa scoperta gli fu assegnato in premio una medaglia d’oro che egli rifiutò affinché il premio fosse utilizzato per l’acquisto di altri strumenti, tra i quali un equatoriale di Troughton che collocò nella seconda cupola dell’osservatorio.
Il Museo della Specola
Oggi le attività si svolgono in due sedi: la sede storica di Palazzo dei Normanni, dove l’Osservatorio ha avuto origine, e il laboratorio di via Ingrassia che ospita i laboratori, le officine e le macchine per il calcolo ad alte prestazioni. Il “museo della Specola“, che si trova nella sommità della torre pisana di Palazzo dei Normanni, è composto principalmente dagli strumenti del XVIII e del XIX secolo, tra i quali troviamo telescopi acromatici, un sestante, alcuni barometri e termometri, oltre alle due apparecchiature principali già menzionate: il cerchio di Ramsden e l’equatoriale di Troughton. Sono presenti altri strumenti contemporanei ed una serie di dipinti ad olio che ritraggono personalità del mondo scientifico.