Castelbuono è adagiata in una valle alle pendici del "Colle Milocca", ed inserita nella lussureggiante scenografia del "Bosco" di querce, castagno, ciliegio, frassino, e dei balzanti rilievi di Pollina, San Mauro, Geraci, Gibilmanna, Isnello: una armoniosa fusione di verde, rocce e neve, cangiante nell'evolversi degli elementi naturali degli elementi naturali delle stagioni e delle ore del giorno, secondo riflessi del sole ed il chiaro-scuro delle ombre.
Inserito in una bellezza naturale si distingue, fra l'amenità delle piante, il tipico albero del "Frassino" da cui, per le incisioni sulla corteccia del tronco, fuoriesce un liquido dolciastro che coagulandosi col calore del sole diventa "MANNA", prodotto ricercato per le svariate proprietà disintossicanti che possiede. Rinomata e frequentata la balsamica "stazione climatica", con le contrade di "San Guglielmo", delle "Mandrazze", dei Pedagni", di "Vinzeria", di "Liccia" e "Boscamento.
LA STORIA
Castelbuono deve le sue origini ai Ventimiglia, Signori della Contea di Geraci, i quali, agli inizi del 1300, decidono di costruire un castello sul poggio dominante l’antico casale di “Ypsigro”.
A pochi chilometri dal mare, Castelbuono si è sviluppata ai piedi delle Madonie in una piacevolissima vallata abitata già nel neolitico e ricca di memorie greche, romane, arabe e bizantine.
Nel 1316 Francesco I dei Ventimiglia, conti di Geraci e congiunti di Federico II, vi costruisce un castello secondo il modello di maschio cui si affianca la residenza, utilizzando la struttura che già dominava Ypsigro, un piccolo casale che, nel 1282, contava 300 abitanti . La costruzione del castello fa crescere questa piccola comunità tanto che nel 1454, quando Giovanni I vi si trasferisce con la sua “corte”, Castelbuono è il centro più vivace nel vasto patrimonio dei Ventimiglia. Giovanni porta con se il segno più rilevante del valore della famiglia: la sacra Reliquia del teschio di S. Anna, donata a Guglielmo dal Duca di Lorena.
Il Castello e S. Anna, patrona del paese, saranno i due perni di molte vicende di Castelbuono, “capitale” dei Ventimiglia. Nel XV secolo la corte marchionale, potente e colta, accoglie artisti di culture diverse e di notevole prestigio come F. Laurana che lavorerà al Mausoleo di famiglia. Fuori e dentro le mura nascono chiese e conventi con l’intervento di maestri lombardi e toscani che cureranno anche l’espansione urbanistica di un abitato che, da città feudale, tenderà nel XVI sec. ad assumere le caratteristiche di città capitale.
Una città nata a protezione di un territorio ricco di strutture produttive fondamentali per il disegno politico economico dei Ventimiglia che tendono a realizzare una sorta di piccolo stato autonomo.
Nel 1595 Giovanni III ha il titolo di principe di Castelbuono. Nel 1632 “la terra” diviene “città” e possiede i tratti di una città giardino realizzata secondo modelli, probabilmente, molto ispirati da F. Maurolico. Nella nuova trama urbana, per tutta la seconda metà del secolo, si incastrano chiese, conventi e fontane, mentre la prima metà era iniziata con l’apertura del cantiere per costruire una “nuova” matrice che si aprirà al culto nel 1701.
Particolarmente vivace è la vita culturale: i Serpotta lavorano alla cappella di S. Anna, il castello viene ristrutturato e i Ventimiglia dotano la città di un teatro. Sono molto attive alcune accademie letterarie e Torquato Tasso è fra gli artisti di corte.
Negli ultimi decenni del ‘700 questo clima comincia a modificarsi fino agli scenari del secolo successivo quando, scomparendo la grande nobiltà, Castelbuono scopre la presenza attiva di famiglie che ne tengono alto il prestigio con eminenti figure quali Francesco Minà Palumbo.
Nel 1818-1819 diverse scosse sismiche danneggiano il Castello, e la Matrice Nuova perde i campanili e la cupola. Nel castello viene demolito l’ultimo piano e, ingrandita la Cappella, si creano l’ingresso attuale e le rampe. Agli inizi del 900 il Comune acquista il Castello e la Reliquia.
Così è rimasto integro il legame antico.
Manifestazioni e folklore
La festa principale di Castelbuono è quella in onore della patrona Sant’Anna, che culmina con l’affollata processione della reliquia, il 27 luglio. La festa dura tre giorni, tra manifestazioni popolari di vario genere, celebrazioni religiose, luminarie, ecc. Del programma fa parte anche una gara podistica internazionale che si corre lungo le vie del centro storico, la più antica d’Italia (prima edizione 1912).
Particolarmente sentite sono le festività del Carnevale, con carri e maschere, e di San Giovanni, con la tradizionale bollitura di fave e patate nelle quarare, per le vie del paese, offerte poi a tutti i passanti.
Intensa l’attività turistico culturale con un calendario annuale fitto di appuntamenti significativi: incontri con la gastronomia locale, spettacoli estivi, rassegne di artigianato, antiquariato e collezionismo, mostre dedicate all’arte moderna e contemporanea, alla cultura artistica delle Madonie. Inoltre rassegne di musica corale e teatro, jazz e concerti, nonché cicli di rappresentazioni di teatro medievale.
Artigianato Locale
L'artigianato a Castelbuono è ancora molto fiorente, anche se alcune forme si sono ormai estinte. Molto rinomati e apprezzati sono i lavori in legno e ferro battuto. Particolare riguardo merita invece, l'artigianato femminile: i ricami, i merletti, i lavori in tessitura. Nell'ambito della conservazione e del restauro, operano artigiani di eccelsa levatura ed in continua crescita è anche il settore dell'antiquariato.Tra i prodotti tipici artigianali quelli dolciari sono molto apprezzati anche all'estero. Si possono gustare colombe e uova pasquali decorate a mano, panettoni, prodotti di mandorla, biscotti di varie forme e tipologie ed un gustosissimo pane casereccio. Rilevanti sono ormai da anni l'affermazione ed il prestigio raggiunti da alcune aziende vinicole ed olearie i cui prodotti, di altissima qualità, vengono esportati in tutto il mondo
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Musei
IL MUSEO CIVICO
Il Museo Civico di Castelbuono è l’Istituzione Culturale cui il Comune affida la conservazione e valorizzazione del patrimonio monumentale, storico, artistico, letterario ed etnoantropologico, che ha il suo centro nel Castello Comunale, ma in prospettiva ha il compito di creare un sistema museale urbano e territoriale, integrato nella rete museale regionale e nazionale
Sede:
Piazza Castello, Castelbuono
Telefono:
+39 0921 671211
Orari di apertura:
dalle 8.30 alle 14.00 e dalle 14.30 alle 20.00
Giorno di chiusura:
Lunedì
Email:
museocivico@comune.castelbuono.pa.it
IL MUSEO "Francesco Minà Palumbo"
Le collezioni storico-naturalistiche dell'illuminato studioso
di Castelbuono del XIX secolo sono raccolte nella Badia. Minerali, fossili, uno splendido erbario, esemplari animali, 500 tavole raffiguranti uccelli e piante, una biblioteca di testi rari' costituiscono un patrimonio di straordinario interesse scientifico, didattico e divulgativo per la conoscenza del territorio del parco delle madonie
Sede
Via Roma, n° 52 Castelbuono
Ex Convento S.Venera (Badia)
Tel. 0921.671.895
Tel/fax 0921. 677.174
Orari di apertura:
dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
Indirizzo Internet: http://www.museominapalumbo.it
Email:
museocivico@comune.castelbuono.pa.it
Fonte: http://www.comune.castelbuono.pa.it