L’entroterra siciliano è ricco di splendidi paesini in cui il tempo sembra essersi fermato. Visitandoli, ci si trova immersi in scenari dall’aspetto antico, che hanno saputo conservare la loro anima tradizionale. Questo è un grande valore aggiunto, che li rende perfetti per riscoprire il valore autentico delle cose. A metà strada tra Palermo e Agrigento, a 700 metri di altezza, troviamo una località che rispetta perfettamente quanto abbiamo appena detto. Palazzo Adriano è incastonato nel verde e sorge ai piedi del Monte delle Rose, una montagna leggendaria, che deve il nome alla straordinaria fioritura spontanea di rose senza spine nel mese di febbraio. La bellezza di questi luoghi incantò il regista Giuseppe Tornatore, che rese immortale il paese nel suo film Nuovo Cinema Paradiso. La pellicola, datata 1990, vinse il premio Oscar come Miglior Film Straniero ed è entrata di diritto nell’immaginario collettivo della nostra isola. Scoprire cosa vedere a Palazzo Adriano ci permette di conoscere meglio la Sicilia.
Il cuore del paese è la piazza principale, con una forma irregolare, circondata da edifici in pietra viva. A dominare la scena è la fontana del Seicento. L’impianto urbanistico è a raggiera e il fulcro è proprio questa fontana ottagonale del 1608. Durante le riprese di Nuovo Cinema Paradiso, la piazza divenne un grande set cinematografico, che coinvolse gli abitanti. Palazzo Adriano è anche famoso per le sue 24 fontane. Presso il piccolo Museo Comunale è stata allestita una sezione dedicata a Nuovo Cinema Paradiso: vi sono esposti alcuni cimeli, dalle foto di scena originali alla bici di Alfredo/Philippe Noiret, al plastico che mostra come appariva la piazza del paese durante le riprese. Per quanto riguarda le chiese, sono sicuramente degne di nota la Chiesa della Madonna del Lume, di rito latino, e la Chiesa di Maria SS. Assunta, di rito greco-bizantino. Il paese, proprio come Piana degli Albanesi, è una colonia greco-albanese.
Una pagina importante nella storia di Palazzo Adriano è stata scritta a partire dal XV secolo, quando un gruppo di militari albanesi, gli arbëreshë, si insediò nella zona ormai disabitata ripopolandola. Con la caduta delle ultime resistenze albanesi capeggiate da Giorgio Castriota Skanderbeg, numerosi albanesi dovettero abbandonare l’Albania per fuggire all’avanzata devastante turca, raggiungendo la Sicilia e insediandosi nel piccolo casale costruito da pastori e contadini. Con le altre andate migratorie provenienti anche dalla Morea albanese, il casale crebbe di popolazione e di sviluppo. Attraverso i secoli gli arbëreshë mantennero intatta la loro cultura e continuarono a parlare la lingua madre albanese, fin quando, dal XIX secolo, non entrarono nel paese famiglie provenienti dai territori vicini.
Palazzo Adriano si trova nel cuore della Valle del Sosio, a due passi dall’omonima riserva naturale, che vanta un interessante suo patrimonio boschivo, faunistico e geologico. Qui infatti risiedono i fossili più antichi e preziosi di Sicilia, sedimentatisi e stratificatisi sin dall’epoca del Permiano. Qui vi sono le uniche e rare testimonianze geologiche dell’era permiana: la “pietra di Salomone” il più grande dei blocchi, la “mecca dei Saraceni”, accessibile sulla cima grazie ad una scala intagliata nella roccia. In queste ambiente si erge la montagna delle Rose, il cui nome deriva dalla crescita spontanea di rose peonie senza spine, che fioriscono nel mese di febbraio.