Attraverso una serie d’immagini vi mostrerò la bellezza di uno dei più antichi e storici palazzi di Palermo.
Salendo per il Cassero da Porta Felice, e proseguendo per il Corso Vittorio Emanuele si arriva ai quattro canti di Piazza Vigliena incrociando la Via Maqueda, si continua poi a salire verso la Cattedrale, e a circa 200 metri dai quattro canti sulla sinistra si arriva a Piazza Bologni, un tempo chiamata Platea D’Aragona datata 1566/67 risalente al tempo di Don Carlo D’Aragona presidente del regno, e principe di Castelvetrano.
Qui sulla destra della Piazza sorge una delle più illustri dimore storiche della città di Palermo il Palazzo Alliata di Villafranca.
Il Palazzo é meta di visitatori che possono ammirare con stupore questo meraviglioso gioiello d’architettura, e un’importante raccolta di quadri e oggetti d’arte del tempo.
Ho cercato per quanto e possibile di evidenziare tutto il meraviglioso valore storico culturale e architettonico dell’edificio al suo interno e all’esterno.
Devo confessarvi tutta la mia emozione davanti a tanta bellezza e arte.
Un consiglio a chi non ha mai visitato questa dimora di farlo al più presto, sicuramente farà bene agli occhi e all’animo, perché racconta i costumi gli usi le memorie del nostro popolo.
Attualmente le condizioni dell’intero edificio sono molto precarie, il palazzo é visitabile soltanto in quattro locali la scala e l’ingresso, il resto del palazzo e chiuso al pubblico perché in pessime condizioni, e in alcuni punti persiste anche pericolo di crollo della struttura.
La parte esterna presenta una condizione alquanto danneggiata dal tempo e dall’incuria, da molti anni non e stata eseguita alcuna manutenzione o lavori di ristrutturazione. Balconi, infissi, portoni d’ingresso, statue, colonne, e quant’altro, sono anch’essi in pessime condizioni.
Oggi la dimora é affidata Alla Curia Arcivescovile di Palermo, avuta in donazione nel 1988, dalla Principessa Saretta Correale di Santa Croce vedova Del principe Giuseppe Alliata morto senza discendenza.
Cenni storici:
« Potevi essere andato a Timbuctù o in Patagonia, avere visto cose meravigliose e passato momenti unici. Ma quando, tornato a Palermo, salivi su per il corso e cominciavano ad apparire i balconi a petto d’oca del nostro Palazzo, il Palazzo Villafranca, allora l’emozione che era diventata più intensa, mano a mano che ci avvicinavamo a piazza Bologni, si trasformava in pura felicità. Solo in quel momento il viaggio che avevi appena fatto e la casa che ti aspettava prendevano un senso. »
Francesco Alliata di Vivvafranca.
Palazzo Alliata di Villafranca è un palazzo nobiliare di Palermo, situato nel centro storico della città, nel mandamento Palazzo Reale.
Il complesso monumentale occupa l’intero isolato compreso tra il Cassaro e la retrostante via dell’università, costituendo il quarto lato della scenografica piazza Bologni.
Le origini del palazzo sono cinquecentesche: lì vi sorgevano infatti nel XVI secolo le case della potente famiglia Beccadelli di Bologna, una casata originaria per l’appunto daBologna e giunta in Sicilia in età rinascimentale, a cui appartenne anche il Panormita, celebre poeta nel crepuscolo della corte aragonese. La famiglia dà il nome alla piazzaantistante, conosciuta anticamente come “Piano d’Aragona”.
Nella prima metà del XVII secolo fu acquisito dagli Alliata di Villafranca e per quattro secoli è stata la principale dimora della famiglia Alliata a Palermo.
Durante il secolo successivo il palazzo fu rimaneggiato, assumendo l’aspetto attuale, tardo-settecentesco, ad opera del Vaccarini.
La monumentale facciata con i due portali simmetrici ricorda l’epoca in cui vi uscivano i corrieri del Regno.
I due grandi stemmi in stucco sono quelli degli Alliata, Principi di Villafranca, opera di Giacomo Serpotta.
Il palazzo ospitava una delle più importanti collezioni d’arte della città, fra cui la celebre crocefissione di Van Dyck, di cui si conservano nell’archivio di famiglia i documenti di committenza. Negli ultimi anni, una triste vicenda di eredità familiari ha visto il passaggio del palazzo dalla famiglia Alliata al seminario arcivescovile di Palermo.
di Aldo Di Vita